-
hail, hail.
User deleted
Bloggare è di sinistra
LUTTAZZI CHIUDE, LA DESTRA NON APRE
di Mario Adinolfi per Europa
Cartina di tornasole
Tutto mi è diventato chiaro. L'ideuzza albergava in me da tempo, lo
ammetto. Ci rimuginavo sopra da anni, da quando quel profeta che va
sotto il nome di Howard Dean quasi si arrampicava fino alla presidenza
degli Stati Uniti, partendo da una campagna la cui spina dorsale era
costituita dai blogger. Insomma, lasciatemi semplificare: il blog è di
sinistra, può essere solo di sinistra, è della sinistra che in
prospettiva vince, mette paura a destra. Di più: il blog è il simbolo
della nuova sinistra, quella laburista e non postcomunista, quella
democratica e non di nomenklatura, quella moderna e non filocastrista,
quella attenta ai diritti e mai giustizialista. Io mi fido di chi
blogga. Molto meno di chi chiude i blog. Per niente di chi i blog non
si sogna proprio di aprirli. Bloggare è una cartina di tornasole: chi
blogga bene, governerebbe bene. Perché governerebbe democraticamente
ed è naturalmente portato all'ascolto, anche delle opinioni più
insulse. E' allenato agli esercizi di libertà, di tutti, non solo dei
propri. Ci sono i blogger che filtrano i commenti, che utilizzano le
blacklist (espulsioni dai commenti per gli sgraditi), che addirittura
non consentono di commentare: diffidate di costoro, sono preda della
sindrome berlusconiana io-non-sbaglio-mai. Poi ci sono quelli che non
interagiscono: lasciano commentare, ma non dialogano. Attenti anche a
loro, sono i marchesi del Grillo (nomen omen) del blogging. Ma
attenti, più di tutti, a chi i blog li apre e poi li chiude. Hanno
timore della libertà altrui.
Luttazzi, perché?
Per esempio, Daniele Luttazzi. Apre il suo blog
(http://news.danieleluttazzi.it). E' un grande successo, da decine di
migliaiai di accessi al giorno. Ma un blog è anche questo: che
chiunque può commentare quello che tu scrivi. E la cosa a Daniele non
piace. Così si mette a filtrare i commenti. Poi pubblica delle regole,
la cui divertente sintesi è in questa frase: "Non si deve abusare
della libertà". Il che, detto da uno che ha mangiato cacca e annusato
mutande appena tolte in televisione, suona almeno paradossale. Ma non
è il peggio. Il peggio arriva il 12 gennaio quando Luttazzi comunica
ai suoi web-lettori che bisogna "rompere le righe". Daniele chiude il
blog, ne apre uno "slow", cioè un sito vetrina non interattivo.
Perché? Lo spiega in maniera confusa, ma anche qui c'è una frase
rivelatrice: "Ho notato che un blog tende ad assecondare le derive
populistiche". Traduzione: sui blog il popolo parla. Non è come un
teatro, dove tu stai sotto le luci del palcoscenico, la gente è nel
buio, ti applaude e ti paga pure. No, sui blog veri (quelli senza
filtri) ognuno si prende il diritto di uscire dalla platea plaudente e
si mette sotto le luci insieme a te. Capisco che a chi non è abituato
all'idea che la libertà è soprattutto la libertà altrui, questo
concetto possa apparire terrorizzante.
Non è l'unico
Luttazzi ha quindi chiuso il blog, come fece (lo ricordate?) Ivan
Scalfarotto dopo essersi autoproclamato "candidato di Internet". Anche
a lui non piacevano le critiche che subiva via web, dunque ha riaperto
(www.ivanscalfarotto.info) solo dopo aver appreso da Luca Sofri
(www.wittgenstein.it) la lezione del blogging senza commenti. Cioè del
sito vetrina delle proprie opinioni. Che è il modello, guarda caso,
che piace alla destra. Mentre alcuni governanti di centrosinistra
hanno accettato la sfida del blogging libero e aperto (tra i primi, Sergio Cofferati e Antonio Bassolino) il comune denominatore della
destra sul web è il sito vetrina, con l'impossibilità di inviare
commenti. Ci si può solo iscrivere a mailing list e ricevere la
propaganda del singolo candidato o del partito.
La destra non dialoga
Gli esempi più lampanti sono quelli dei ministri candidati a sindaco
di Roma. Mario Baccini (www.baccinisindaco.it) non offre alcun
elemento di interattività, ma offre solo una email dove proporsi per
fondare un indispensabile comitato "per Baccini sindaco". Gianni
Alemanno (www.alemannosindaco.it) ci informa di aver sottoscritto un
decisivo documento comune con Antoniozzi e Cutrufo, ma col cavolo che
ci offre uno spazio dove dire la nostra opinione. Ma l'apoteosi dei
siti vetrina si raggiunge dalle parti di Forza Italia con i vari
Motore Azzurro (www.motoreazzurro.it), Meno Tasse per Tutti
(www.menotassepertutti.it) e Ragion Politica (www.ragionpolitica.it)
dove bisogna sorbirsi la ripubblicazione degli editoriali di Gianni
Baget Bozzo. Puri siti vetrina, mera propaganda, incapace peraltro di
smuovere anche un solo voto. La lezione di Internet non è stata colta.
I blog sono luoghi dove si muovono consensi fluidi, che però possono
essere attratti solo da chi accetta la sfida della libertà. Certo, ci
si becca gli insulti, perché se apri un microfono poi chiunque può
sputarci dentro la sua parolaccia. Ma anche quella è una richiesta di
dialogo. Chi lo offrirà, vincerà. Per gli altri, per coloro che si
mettono in vetrina e amano solo la libertà propria, c'è una certezza:
il web non è roba per loro. Ma, in un futuro non remoto, chi starà
fuori dal web starà fuori dalla democrazia.
. -
.
Il miglior supergossard degli ultimi 150 anni
- Group
- Member
- Posts
- 23,268
- Location
- italia.romagna.ravenna
- Status
- Offline
sfata questo mito e apri un blog luca
sinceramente lo vedrei bene.
magari già ce l'hai. -
mas.
User deleted
Bloggare è da comunista! . -
hail, hail.
User deleted
il mio blog è questo forum di merda.
se avessi un blog mi farei quasi pena
cmq non cominciate a rompere i coglioni bastardi stalinisti di merda. -
bobmanno.
User deleted
bloggare è da gay!!! . -
°susy°.
User deleted
io mi bloggo. . -
hail, hail.
User deleted
tu ti drogghi . -
Vitorbaia.
User deleted
secondo me luttazzi si riferiva più che altro al populismo di grillo . -
tommaso_scu.
User deleted
CITAZIONE (Vitorbaia @ 17/1/2006, 13:16)secondo me luttazzi si riferiva più che altro al populismo di grillo
magari rosica
http://www.alexa.com/data/details/traffic_...luttazzi.it#top. -
interstellaroverdrive.
User deleted
ma in effetti la verità vera è che il blog di per sè non dovrebbe avere commenti, mica quando scrivi un diario qualcuno ci mette delle note a matita vicino... siccome però su qualunque cazzata ormai nascono forum, newsletter, mailing list etc perchè non commentare un diario?
cmq sono un pò troppo moggio per aprire un blog e nessuno credo lo vorrebbe leggere anzi credo che non mi fregherebbe che nessuno lo leggesse quindi sono di destra ne deduco.