11 SETTEMBRE

Versione ufficiale vs 9/11 Truth Movement

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  1. Vitorbaia
     
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    un motivo in più per far fuori quei figli di sultana!
     
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  2. AdamClayton
     
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    La7 ha scelto il profilo migliore: sta riproponendo l'esatta diretta di 5 anni fa.


     
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  3. hail, hail
     
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    ah ecco il profilo migliore :lol:

    dio aiutaci tu
     
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  4. AdamClayton
     
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    E’ proprio il Quarto Reich

    Il professor Steven Jones è stato sospeso dalla docenza alla Brigham Young University (dove insegnava fisica), per aver sostenuto che le due Torri, l'11 settembre, caddero perché minate, non perché attaccate da terroristi islamici con aerei.
    Steven Jones è il fisico che ritiene di aver identificato la sostanza usata nella «demolizione controllata»: sarebbe termite, miscuglio finemente mescolato di polvere d'alluminio e ossido di ferro che, una volta innescato, sviluppa una reazione chimica irreversibile che raggiunge i 2.800 gradi di temperatura: quel che occorre per liquefare i 47 pilastri interni alle Towers (core columns), 47 scatolati d'acciaio spesso dieci centimetri.
    Vari lettori ci segnalano la punizione del professor Jones.
    Ma i professori minacciati di sospensione sono almeno tre, tutti, come Jones, membri dell'associazione «Scholars for 911 truth» (docenti per la verità sull'11 settembre).
    I minacciati di licenziamento sono il professor Kevin Barrett, dell'università del Wisconsin, e Bill Woodward, docente di psicologia all'università del New Hampshire.
    Nella libera America d'oggi si può perdere il posto per delitto d'opinione.
    E può accadere di peggio.

    La giornalista Susan Lindauer è stata appena liberata da un «edificio correzionale di New York dov'è stata trattenuta per 'valutazione psichiatrica' per quasi un anno».
    La sua colpa?
    Nel marzo 2001 la Lindauer scrisse ad Andrew Card, già capo dello staff della Casa Bianca e suo cugino, avvertendo che una delegazione irachena l'aveva contattata per invitare gli USA ad inviare ispettori esperti di armamento in Iraq, dove avrebbero potuto raccogliere le prove che Saddam non aveva armi di distruzione di massa.
    Immediatamente, sulla poveretta di sono rovesciate un mare di accuse, fra cui quella di essere un agente iracheno pagato.

    Il 14 agosto Chris Bollyn, giornalista di American Free Press, è stato malmenato davanti a casa sua da agenti dell'FBI, che lo hanno anche colpito con un «taser» (una pistola elettrica che dà violente scosse): Bollyn, coraggioso amico, sta indagando sulle strane telefonate di «pre-avvertimento» ricevute da selezionati privilegiati poche ore prima dell'11 settembre, fra cui il messaggio ricevuto dalla Odigo, un'agenzia (israeliana) di istant messaging che aveva sede proprio nella zona del World Trade Center.
    Un altro giornalista, Greg Palast, è sotto inchiesta del ministero per la Sicurezza Interna (Homeland Security).
    Il suo delitto: nel girare un documentario su New Orleans distrutta dall'uragano Katrina e dalla criminale incompetenza dell'amministrazione Bush, Palast ha ripreso un sito «protetto per ragioni di sicurezza nazionale»: si tratta di un edificio della Exxon Mobil.
    Palast ha chiesto, sarcastico, se la Louisiana sia ancora parte degli Stati Uniti o se sia stata annessa a qualche redivivo impero sovietico, dove la fotografia di «installazioni sensibili» era vietata.
    La risposta dell'Homeland Security è stata positiva: la Louisiana è ancora parte degli USA.
    Ma sono gli Stati Uniti ad essere cambiati.
    Dall'11 settembre, la «libera America» è stata mutata in un sistema totalitario di tipo nuovo, che in mancanza di meglio deve essere definito «Quarto Reich».
    A stabilire l'inquietante parallelo non è un'associazione islamica bensì un giurista americano di nome Jacob G. Homberger. (1)
    Il quadro legale delle libertà americane, dice Homberger, è stato rovesciato dalla legge speciale anti-terrorismo chiamata «Patriot Act».
    La quale appare ricalcata fin nei particolari sulla legge speciale d'emergenza che il cancelliere Adolf Hitler pretese nel 1934, e che trasformò il suo potere di governante legalmente eletto in quello di dittatore.

    L'11 settembre tedesco fu, come si sa, l'incendio del Parlamento (il Reichstag).
    Il giorno dell'attentato, Bush era in Florida in una scuola elementare a leggere ai bambini un libro che parlava di caprette saltellanti.
    A Berlino, il 27 febbraio, il noto Cancelliere era placidamente a pranzo con Goebbels, quando ricevè la telefonata dell'avvenuto attentato alla democrazia germanica.
    Nell'America del 2001, il potere ha subito diffuso le «prove» che il colpevole era «Al Qaeda» e in più generale il «terrorismo islamico»: video di Osama e lista completa degli attentatori.
    Nel 1934, il governo di Berlino «scoprì» rapidamente che ad incendiare il Reichstag erano stati «terroristi comunisti».
    «E' l'inizio della rivoluzione bolscevica!», gridò Goering al colmo dell'indignazione davanti alle fiamme.
    Come lo sapeva?
    Sapeva.
    Il governo aveva scoperto «materiale di stampa clandestina» comunista che dettagliava l'intero piano delittuoso.
    Era programmato l'incendio «di edifici statali, musei, residenze e impianti strategici […] donne e bambini sarebbero stati messi davanti ai gruppi di terroristi [come scudi umani]».
    L'incendio del Reichstag non era che «il segnale di un'insurrezione e della guerra civile».
    «E' stato accertato», assicurava il governo legale di Berlino, «che il giorno stesso si sarebbero dovuti verificare in tutta la Germania atti terroristici contro individui, proprietà private, la vita e l'incolumità di gente innocente per dare inizio alla guerra civile».
    Il giorno stesso il cancelliere strappò al capo dello Stato (Hindenburg) un decreto presidenziale intitolato «Per la protezione del popolo e dello Stato», che sospendeva le garanzie costituzionali.

    Nel 2001, Bush ha chiesto ad un Senato terrorizzato (dalle lettere all'antrace, ricevute da soli senatori democratici, ossia dell'opposizione) la legge d'emergenza che gli dà pieni poteri contro la «guerra al terrorismo globale»: il Patriot Act, appunto.
    Il decreto di Hindenburg sanciva la «restrizione della libertà personale e del diritto alla libera espressione delle opinioni, libertà di stampa compresa; la facoltà per il governo di violare la corrispondenza privata, sia postale, telegrafica o telefonica; il permesso per perquisizioni in abitazioni, confisca e restrizioni della proprietà».
    Il Patriot Act, come hanno sperimentato il professor Jones e i giornalisti e docenti sopra citati, fornisce queste stesse facoltà al potere costituito americano.
    Due settimane dopo, Hitler chiese al parlamento di delegare a lui tutti i poteri anche legislativi, in modo che potesse, con piena autorità, affrontare l'eccezionale pericolo incombente sulla patria. Ci fu qualche tentativo di opposizione.
    Il cancelliere mise in riga i deputati riottosi gridando: «La Germania sarà libera, ma senza di voi!». Bush ha detto cose molto simili: «O con noi o contro di noi», «Odiano la nostra libertà», eccetera.
    Alla fine Hitler ottenne il decreto che gli dava pieni poteri («Ermächtigungsgesetz») con 441 voti contro 84.
    La misura, disse il cancelliere, era temporanea: e infatti la sottopose anno dopo anno al parlamento per la riconferma, che non mancò mai.
    In questo, persino più democratico di Bush, ironizza Hornberger.
    Perché Bush ha ottenuto dal Congresso il decreto di «autorizzazione alla forza» che gli conferisce poteri insindacabili e totali per combattere «il terrorismo globale».
    Tale decreto non ha bisogno di essere confermato, perché vige finchè dura «la guerra al terrorismo».
    E quando mai finisce una guerra al terrorismo globale?

    «E' impossibile conoscere con qualche sicurezza quando l'ultimo terrorista sarà sterminato o neutralizzato», dice il giurista, «sicchè, dal punto di vista pratico, la 'guerra al terrore' è guerra perpetua, e i poteri di Bush, il comandante in capo, altrettanto perpetui».
    E' precisamente la guerra senza fine che Orwell descrive nel suo «1984», e che giustifica il sistema totalitario vigente, con le sue penurie e il suo terrore.
    Hilter risparmiò al popolo le penurie, almeno fino a guerra inoltrata.
    Nel 1934, si trovò il comunista terrorista colpevole dell'incendio del Reichstag: tale Martin van der Lubbe, un olandese.
    Gli storici, questi complottisti, ritengono oggi che van der Lubbe sia stato usato come strumento dai nazisti; non lo sapremo mai, perché il terrorista fu prontamente giustiziato.
    Ma altri capi terroristi comunisti processati con lo sciagurato furono rilasciati dai tribunali tedeschi, per assenza o esiguità di prove: è accaduto anche in USA, dove terroristi accertati dai media sono stati poi rilasciati.
    Il cancelliere coi baffetti corse ai ripari: le cause per tradimento furono trasferite dalla Corte Suprema a un tribunale speciale di otto membri, di cui cinque erano tesserati del Partito.
    Uno degli accusati liberati dai giudici ordinari fu rimesso in «custodia preventiva», e morì in carcere durante la guerra; esattamente come nell'America di oggi, dove un numero inaccertabile di persone sono detenute da anni senza processo e senza accusa precisa, e dunque senza possibilità di difesa - anche si sospetta cittadini americani - in qualità di «enemy combatants».
    Infatti anche Bush, il comandante in capo, dice Hornebrg, «ha il potere di arrestare cittadini americani e negare ad essi un giusto processo, assistenza legale e l'accesso alle corti federali ordinarie. Può detenere persone e mandarle in Stati stranieri per esservi torturate. Può intercettare telefonate senza mandato. In altre parole, il nuovo regime americano può condurre la sua 'guerra al terrore' negli Stati Uniti con gli stessi poteri che si è dato in Iraq».

    Ciò è logico nei sistemi totalitari: che mentre perseguono il nemico esterno, incessantemente perseguono e smascherano i «nemici interni».
    Le perquisizioni o irruzioni notturne, le detenzioni senza termine, la tortura praticate in Iraq sono per ora risparmiate agli americani: ma si tratta di un'esenzione di fatto, non di diritto.
    E infatti vari membri della Corte Suprema vorrebbero legalizzare la tortura per estorcere informazioni.
    Una volta legalizzato, questo metodo di interrogatorio non avrà motivo di non essere usato all'interno del Paese più libero del mondo.
    Ciò induce il giurista a temere che persino con un presidente migliore di Bush, nel 2009, il sistema di totalitarismo democratico messo in atto possa durare: perché è appunto un sistema, ormai un coerente insieme di istituzioni, troppo comode per il potere perché esso vi rinunci volontariamente (pensate ai giudici che potessero portare come prove contro l'imputato le confessioni ottenute sotto tortura: quanta fatica risparmiata nelle indagini).
    Intanto, giornalisti vengono malmenati e detenuti, professori perdono il posto: Quarto Reich America.
    E le guerre continuano, come nel Terzo, giustificando all'infinito le misure «speciali».
    Se un giorno sopravviveremo a tutto questo, potremo sviluppare sensate riflessioni sulla democrazia e le sue illusioni.
    La prima di tutte: la convinzione che il sistema democratico abbia in sé chissà quali misteriosi anticorpi contro la dittatura.
    Che la separazione dei poteri, la proprietà privata, la libera stampa e il potere legislativo eletto dai cittadini siano lì a vegliare, occhiuti ed energici, contro ogni lesione dei diritti e delle libertà, politiche e d'opinione.
    Questa illusione, in cui ci culliamo, è priva di fondamento.

    Il Quarto Reich è il prodotto di un colpo di Stato nuovo e sofisticato; ma non più sofisticato dei metodi con cui il Terzo tramutò una democrazia pluralista, nel Paese più avanzato d'Europa, in dittatura.
    Basta spaventare la gente contro un nemico invisibile, aizzarne l'odio e le paura.
    Basta una stampa servile che tace la verità, perché non fa comodo ai padroni.
    Basta poco, e gli oppositori al sistema saranno ridotti al silenzio come «anti-americani», anti-semiti, cospirazionisti…

    Ultime notizie dal Quarto Reich, da leggere finchè siete in tempo:
    - Una decina di giornalisti della Florida, fra cui noti personaggi televisivi e opinionisti del Miami Herald, sono risultati pagati dalla Casa Bianca (fino a 175 mila dollari l'uno) per diffondere notizie false su Fidel Castro.
    - Donald Rumsfeld, parlando all'American Legion, ha detto che la libertà americana è minacciata non solo da una complessa «rete di terroristi» ma da «occidentali moralmente corrotti»
    che si rendono complici obbiettivi del terrorismo, e strateghi militari critici del suo operato (di Rumsfeld), che indeboliscono le difese del Paese. «Provocare la confusione morale o intellettuale su chi o che cosa è giusto o sbagliato mina la volontà e la perseveranza delle società libere», ha detto von Rumsfeld. (2)
    - Il comune di New York imporrà a 1400 suoi insegnanti di seguire un corso su Israele. Il corso, elaborato dal consolato israeliano a New York, è inteso - così ha detto il console Aryel Mekel, «a formare attraverso gli insegnanti una generazione di leader educati a mantenere la relazione speciale tra Stati Uniti e Israele». (3)
    Questa almeno è una novità: il Terzo Reich non si sarebbe fatto dettare i programmi scolastici da un console di uno Stato estero.

    Maurizio Blondet

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    Note
    1) Jacob G. Hornberger, «A democratic dictatorship», The Future of Freedom Foundation, 25 agosto 2006.
    2) Address at the 88th Annual American Legion National Convention «Delivered by Secretary of Defense Donald H. Rumsfeld, Salt Lake City, Utah», August 29, 2006.
    3) Yaniv Halili, «New Yorkers to study about Israel», Y net-new, 8 settembre 2006.
     
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  5. AdamClayton
     
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    Dario Fo attore nel film del Gruppo di Lavoro sul 9-11
    Un film italiano fa luce sui misteri dell'11 settembre
    IL GIORNO DI DIONISO in anteprima al Milano Film Festival


    Si potevano fermare i terroristi? Si, i servizi segreti sapevano molto più di quanto non ammettano.
    Le telefonate dei passeggeri del volo United 93? Tecnicamente improbabili.
    Le Torri Gemelle? I primi due grattacieli al mondo a crollare per un incendio.

    Sono alcune delle verità che emergono in “Il giorno di Dioniso” (titolo provvisorio), docufilm in corso di realizzazione frutto della collaborazione tra “ Megachip – Democrazia nella Comunicazione ” , l'associazione dell'europarlamentare e giornalista Giulietto Chiesa , e da Telemaco, una casa di produzione indipendente romana, con la partecipazione di Dario Fo .

    54 interviste, 2 anni di preparazione, ricostruzioni in 3D ma anche cartoni animati per raccontare cosa è realmente accaduto l'11 settembre 2001 al World Trade Center. Aspetti inediti, raccontati in 10 capitoli, introdotti dai monologhi del premio Nobel per la letteratura Dario Fo che avranno la regia teatrale di Davide Marengo, premio alla regia come miglior opera prima al Festival di Venezia.

    Alcune sequenze di “Il giorno di Dioniso”, la cui uscita è prevista per questo inverno, verranno proiettate in anteprima al Milano Film Festival.

    Supportato da una rigorosa documentazione il film fa risaltare le incongruenze delle ricostruzioni ufficiali degli attentati che 5 anni fa sconvolsero il mondo. Spiega Franco Fracassi, reporter romano co-autore con Giulietto Chiesa del film: “Nessun video o informazione tratto da internet ma solo materiale originale. Pur non avendo i mezzi dei grandi network con noi hanno parlato per la prima volta davanti ad una telecamera personaggi come Louie Cacchioli, uno dei pompieri che hanno soccorso le persone intrappolate nella seconda torre, scampato miracolosamente al crollo, e Brian Clarke, l'unico sopravvissuto tra coloro i quali si trovavano nei piani superiori al punto dell'impatto dell'aereo con la seconda torre. Ma anche esperti come Steven Jones, fisico di fama mondiale, e Annie Machon dell'MI5 i servizi segreti britannici”. Tante le tappe negli States della troupe romana: a New York per intervistare Philip Berg, l'avvocato dei sopravissuti e di tanti familiari delle vittime, che sta tentando di dimostrare la catastrofe ambientale e le centinaia di morti provocati dalla nuvola tossica di detriti del WTC; ad Arlington in Virginia per visitare la zona del Pentagono (dove le riprese dimostrano le difficoltà delle manovre che sarebbero state necessarie per centrarlo a quella velocità). A Shanksville, Pennsylvania, la località dove sarebbe caduto il volo United 93 mai mostrato in foto, per raccogliere le testimonianze dei residenti.


    Diventa produttore, all'asta su e-bay compra una quota del film.

    “Essendo un film totalmente autoprodotto, abbiamo deciso di dividere una parte del budget in piccole quote - spiega Thomas Torelli, co-produttore del film e proprietario della Xtend, la società che si occuperà della post produzione - aperte all'acquisto di tutti coloro che vorranno diventare proprietari di una percentuale del film.. Stiamo pensando di mettere su e-bay 15 quote all'asta.” Acquistando una quota si diventa coproprietario del film e si ha diritto alla corrispettiva percentuale sugli incassi lordi (al netto della distribuzione) di cinema, tv e home video in tutto il mondo.

    Si può sostenere il film anche con un'offerta libera su www.megachip.info cliccando sull'icona”dossier 9/11” e presto su www.tpftelemaco.it . Per i versamenti superiori a 25 euro verrà inviato al momento della pubblicazione copia del DVD . Sottoscrittori e azionisti riceveranno via email settimanalmente il diario di lavorazione del film.

    La Telemaco e Megachip possono contare sul sostegno di un nutrito gruppo di intellettuali, che hanno firmato un manifesto pubblicato on-line sul sito www.megachip.info (e ripreso dal Blog di Beppe Grillo ), dal titolo “Rompere il muro del silenzio”. Tra i tanti nomi figurano anche Oliviero Beha, Sigfrido Ranucci, Roberto Morrione, Gianni Minà, Lidia Ravera, Franco Cardini . Gli ispiratori dell'iniziativa, Giulietto Chiesa e Franco Fracassi, hanno inoltre partecipato alle due puntate di Matrix che Enrico Mentana ha dedicato all'argomento prima dell'estate.


    Per info: [email protected]
     
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  6. hail, hail
     
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    CITAZIONE (AdamClayton @ 11/9/2006, 16:06)
    Si potevano fermare i terroristi? Si, i servizi segreti sapevano molto più di quanto non ammettano.
    Le telefonate dei passeggeri del volo United 93? Tecnicamente improbabili.
    Le Torri Gemelle? I primi due grattacieli al mondo a crollare per un incendio.

    Sono alcune delle verità che emergono

    ma non erano solo dubbi posti con molta umiltè?


    CITAZIONE
    “Il giorno di Dioniso” (titolo provvisorio),

    ah ecco un dubbio c'è....un titolo provvisorio azzeccatissimo tra l'altro
    vorrei conoscere il genio che l'ha pensato


     
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  7. AdamClayton
     
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    L'alibi per una guerra senza frontiere
    Intervista a Giulietto Chiesa di Paola Baiocchi e Andrea Montella


    Sotto gli occhi del mondo l'11 settembre 2001 si è consumato un evento che ha scardinato tutti i principi del diritto internazionale, ha messo la sordina all'Onu e ha creato le basi di una guerra infinita contro tutti coloro che contrastano i rapaci interessi degli Stati Uniti: sono stati aperti fronti in Afghanistan, Iraq, Libano. Si stanno costruendo i presupposti per un attacco alla Siria e all'Iran.

    Tutto questo mentre non c'è chiarezza sui responsabili e sulle dinamiche dei vari eventi accaduti quel tragico giorno; chi pone domande o cerca risposte razionali ai molti interrogativi aperti, viene denigrato e sistematicamente oscurato dai media. Quando a Chicago a giugno si sono riuniti ricercatori, giornalisti e testimoni oculari, sui giornali italiani i titoli sono stati di questo tenore: “Tutte le leggende sulle Torri gemelle” (l'Unità). Oppure: “11 settembre, il vertice dei complottisti” (Corriere della sera).

    Eppure importanti novità sono uscite da quel meeting, come ci ha raccontato l'europarlamentare Giulietto Chiesa, analista di politica nazionale e internazionale, oggi promotore dell'Associazione Megachip.


    Cosa è emerso da quel meeting?

    La relazione sulla Termite di Steven Jones, fisico alla Brigham Young University (Provo, Utah) ha aggiunto un elemento fondamentale all'ipotesi della demolizione controllata.

    La termite è un composto chimico usato nelle cariche cave, che genera altissime temperature in pochi secondi; produce una specie di fuoco incandescente molto bianco, in grado di fondere l'acciaio.

    Jones ha mostrato gli effetti della termite con alcuni esperimenti fatti in laboratorio, poi ha analizzato gli stessi effetti nelle riprese del crollo delle Torri dove si sono visti fiotti di acciaio incandescente che uscivano molto al disotto del punto di impatto, che non sono giustificabili con l'ipotesi del fuoco provocato dal combustibile degli aerei, che ha avuto effetto - se lo ha avuto - nei piani in cui c'è stato l'impatto.

    Al disotto non poteva esserci nessun incendio di quelle proporzioni, con un fuoco di quelle caratteristiche, di colore bianco. Nelle riprese mostrate da Steven Jones si vedevano volare pezzi d'acciaio di notevoli dimensioni e da alcune finestre dell'edificio, ai piani inferiori, uscivano rivoli di materiale bianco incandescente.

    La termite più cariche esplosive piazzate in determinati punti dell'edificio possono aver provocato la liquefazione dell'acciaio e l'esistenza, per numerosi giorni dopo la caduta delle Torri, di enormi pozze di metallo fuso, incandescente.

    La versione ufficiale non spiega tutto questo.


    Quindi c'è voluta una lunga preparazione per collocare le cariche e la termite.

    Non c'è nessun dubbio. Le micce per la Termite vengono collegate a sistemi complessi e fatte detonare dall'esterno. Solo con questa procedura si spiega la caduta degli edifici.


    Alla luce di quello che è stato scoperto ci sono denunce nei confronti dell'amministrazione Bush?

    Al convegno Philip Berg, l'avvocato di William Rodriguez, uno dei responsabili della manutenzione della Torre Nord, decorato per eroismo dal presidente Usa, ha distribuito l'atto d'accusa con richiesta di incriminazione, per strage e complotto, per un gruppo di collaboratori di Bush e di Bush stesso. Nella denuncia è dettagliatamente riportata la testimonianza di Rodriguez, che contiene un punto fondamentale: Rodriguez dice di essere salito fino al 33° piano della Torre Nord, dove ha incontrato un gruppo di poliziotti che parlavano via radio con dei colleghi e di aver distintamente ascoltato che era impossibile salire oltre il 34° piano perché dal 65° al 44° tutti i piani erano già crollati.

    Tutto questo è completamente inspiegabile perché l'aereo ha impattato molto più in alto del 65° piano. Se non c'erano esplosioni controllate in corso come si spiega tutto questo? Inoltre Rodriguez conferma altre numerose testimonianze: ripetute esplosioni a diversi livelli della Torre. Quello che l'impatto dell'aereo non poteva fare, fu prodotto da qualcos'altro.

    La testimonianza di Rodriguez ci conferma che l'intelaiatura esterna d'acciaio ha retto, nonostante venti piani centrali dell'edificio fossero già saltati. Evidentemente ha cessato di reggere quando una serie di cariche esplosive hanno cominciato ad intaccare l'intelaiatura esterna, proprio quelle esplosioni che si vedono nei film inchiesta Loose Change , In Plane Site e Inganno globale .


    Il convegno di Chicago ti ha dato la sensazione che stia nascendo un forte movimento negli Stati Uniti?

    Non credo si possa dire così: il Paese è in stragrande maggioranza sotto l'influsso dell'11 settembre, così come gli è stato dettato dal mainstream informativo.

    A seguire il meeting di Chicago c'erano circa 800 persone, ma all'esterno non è trapelata la minima notizia. Non una riga, non un servizio, non un commento, praticamente questa gente vive in un isolamento totale e comunica attraverso la rete, ma non può comunicare in nessun modo attraverso manifestazioni pubbliche: il secondo giorno dall'albergo uscirono circa duecento persone, per recarsi al centro di Chicago e tutto il sistema della comunicazione le ha completamente ignorate.

    Io direi che negli Stati Uniti sull'11 settembre, esistono qualche decina di migliaia di persone, non saprei valutare se sono trentamila o cinquantamila, che attivamente indagano.


    Ci sono politici che se ne occupano?

    Praticamente nessuno, sebbene ci siano numerosi personaggi di rilievo, anche in campo repubblicano, che chiedono nuove indagini. L'ultimo in ordine di tempo è Daniel Ellsberg, giornalista e analista, l'autore dei Pentagon papers, in cui rivelò nel 1971 le falsificazioni del Pentagono sull'avvio della guerra americana contro il Vietnam con il famoso finto incidente del Golfo del Tonchino.

    Ellsberg intervistato da Alex Jones, per una radio, ha affermato che gli elementi di prova che indicano un coinvolgimento di parti dell'amministrazione nell'operazione 11 settembre sono più che sostenibili e che si deve richiedere un'indagine completamente nuova sull'accaduto.

    Questo è uno degli esempi, ma ce ne sono altri: c'è l'ex ministro britannico dell'ambiente Michael Meacher; c'è Andreas von Bülow ex ministro tedesco. Sono numerose le persone di un certo rilievo e di una certa notorietà internazionale che hanno compreso e dichiarato che la cosa è estremamente dubbiosa.

    Ma un largo movimento politico non si può dire che esista, nessun partito ha neanche lontanamente abbracciato questa tesi. Quindi non si può parlare di un movimento di massa, ma di un'incredulità crescente, che non deriva da queste scoperte, ma piuttosto dal fatto che la gente ha una scarsissima fiducia nel sistema informativo.

    Non si fida di Bush e neanche di quello che ha raccontato, quindi abbiamo grosso modo il 43 per cento della popolazione americana, che vorrebbe vedere riesaminato il caso. Ma in questa percentuale la grande maggioranza crede alla teoria dell'inefficienza e dell'incompetenza degli organi di sicurezza di fronteggiare la minaccia.

    Non è così naturalmente, come sappiamo.


    Tu non credi siano stati inefficienti?

    Non è vera la tesi dell'inefficienza perché abbiamo scoperto che c'erano molti agenti dell'Fbi e della Cia che stavano facendo il loro lavoro coscienziosamente e avevano scoperto molte cose, in anticipo. Solo che furono bloccati e messi fuori gioco. Da chi? Da altri agenti della Cia e dell'Fbi che stavano più in alto.


    In Europa sono in molti a dubitare sulla versione ufficiale dell'11 settembre?

    In Europa il mainstream informativo segue con la stessa tenacia la tesi ufficiale; chi ha sostenuto tesi differenti, a cominciare da Thierry Meyssan, per finire con Jurgen Elsaesser è stato letteralmente fatto a pezzi dal sistema informativo, che li ha ridicolizzati ed emarginati, oppure sono stati circondati dal più totale silenzio, come nel caso di Andreas von Bülow.


    In Italia la situazione è un po' diversa, soprattutto per merito tuo e di Megachip.

    Sì, in Italia abbiamo realizzato quello che in nessun altro Paese è stato fatto: abbiamo aperto il fronte sfondando nel campo dei mass media e del mainstream con le tre trasmissioni a Matrix, i servizi del Tg2 e del Tg3, con Enigma di Augias e il discreto speciale Tg1 di Roberto Olla - il primo, non quello più recente, purtroppo - che hanno rappresentato una decina di momenti in cui il dubbio sulla versione ufficiale è arrivato ad un largo numero di spettatori, che per la prima volta ne hanno sentito parlare, dopo cinque anni.

    Sarebbe bene che una parte importante del movimento, cosiddetto democratico, capisse come funziona il sistema dei media e non si mettesse ad adorare la rete come se questa fosse il luogo della libertà, ma si rendesse conto che duecento milioni di americani non guardano mai nient'altro che la televisione e che, anche in Italia, il 90 per cento della popolazione ricava dalla Tv tutta la sua informazione.

    La dimostrazione sta nel fatto che negli Stati Uniti hanno lavorato e studiato moltissimo, ci hanno dato un contributo fondamentale per capire cosa è accaduto, ma non sono riusciti ad entrare nel loro mainstream e quindi questi movimenti sono rimasti isolati.

    Noi abbiamo in Europa una società politica molto più matura, che è in grado di capire meglio, ma che deve essere elementarmente informata.


    Il lavoro che stai facendo serve per realizzare l'obiettivo di una Commissione internazionale di indagine?

    Penso che si debba tentare una cosa del genere, una specie di Tribunale Russell internazionale. Mi pare sia un obiettivo giusto e realistico, ma per arrivarci bisogna convincere almeno trenta, quaranta nomi di livello internazionale che questo è un problema cruciale. Se non riusciamo a far nascere il dubbio sulla versione ufficiale, ci sarà un'estensione del conflitto che ci coinvolgerà tutti. È un problema di salvaguardia: distruggere il mito dell'11 settembre è la chiave di volta per battere la guerra che stanno organizzando.

    È il caso che si sveglino un po' tutti, anche il movimento pacifista e il movimento di Porto Alegre, che su queste questioni sono stati zitti: la prova che hanno capito poco.


    Sull'argomento stanno uscendo parecchi film, compreso quello di Oliver Stone, cosa ne dici?

    Sono armi potentissime nelle mani del mainstream informativo e dei falsificatori; sono film costruiti per confermare la versione ufficiale e quindi per portare altra acqua alla teoria dello scontro di civiltà. Il film sul volo 93 è una pastetta sentimentale costruita in termini propagandistici, esattamente come Armageddon. Credo che sia molto difficile uscire dal terreno e dai binari che sono stati disegnati da chi ha organizzato questa mostruosa provocazione mondiale. Però se lavoriamo con una certa intelligenza, il fatto che escano questi film può diventare un elemento utile per aumentare il senso critico su quei fatti.


    Avete in preparazione qualcosa?

    Con un gruppo di collaboratori di Megachip, e non solo, abbiamo in preparazione un film. Stiamo cercando i finanziamenti, ma lo faremo comunque, anche in condizioni di volontariato. Credo che saremo in grado di uscire in inverno con un film, abbiamo accumulato molto materiale nuovo: oltre trenta interviste fatte a tutti gli analisti dell'11 settembre e ai testimoni. Poi alcune ricostruzioni più dettagliate e elementi più precisi. Concluderemo con questo interrogativo: “Questo film è nato perché abbiamo posto delle domande, aspettiamo delle risposte da chi ce le deve dare”.

    da "Valori" di settembre 2006


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    Per viltà complici

    Ieri 10 settembre 2006, vigilia del 5° anniversario, tutti hanno commemorato l'11 di settembre. Tutti i giornali più importanti del centrosinistra, segnatamente: la Repubblica, l'Unità e il manifesto, con variegate e inquiete analisi socio-politologiche. Nessumo di loro ha nemmeno sfiorato l'idea che la versione ufficiale sia falsa. Tutti e tre convinti del disastro mondiale in corso; ma tutti e tre incapaci di tornare alle sue vere radici. L'ineffabile Bruno Marollo, peggio di tutti gli altri, si limita a liquidare, bontà sua, come leggende metropolitane, le analisi critiche di migliaia di ricercartori, americani e non, sviluppate in questi 5 anni. Tutti, come gattini ciechi, a dare per scontato che la favola complottistica regalataci dall'Imperatore sia la verità. Eppure che l'Imperatore sia un bugiardo lo sappiamo tutti, almeno a partire dall'Iraq. I giornali del centrosinistra, così come tutti i deputati del centrosinistra, scelgono di restare nel solco tracciato dall'aratro imperiale. Per viltà complici.

    Giulietto Chiesa


     
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  8. hail, hail
     
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    CITAZIONE (AdamClayton @ 11/9/2006, 16:27)
    L'alibi per una guerra senza frontiere
    Intervista a Giulietto Chiesa

    Quindi c'è voluta una lunga preparazione per collocare le cariche e la termite.

    Non c'è nessun dubbio.

    tutti questi dubbi posti con così tanta umiltè intellettuale
     
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  9. AdamClayton
     
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    Ground Zero uccide ancora

    L'11 settembre è diventata una malattia, in molti casi mortale. Che riguarda, secondo le stime dei sindacati, almeno 15 mila lavoratori. Pompieri, medici, poliziotti e volontari respirarono i veleni di Ground Zero. La storia di come l'amministrazione Bush non salvò i salvatori

    L'11 settembre continua a mietere vittime. E, a cinque anni di distanza dall'attacco alle Torri gemelle, una nuova generazione di vedove rischia d'affacciarsi sulla scena. Sono le mogli di chi lavorò tra le macerie, giorno dopo giorno, portando alla luce corpi e detriti, spazzando da Ground Zero i resti dell'attentato. Pompieri, muratori, poliziotti, medici, infermieri e volontari che respirarono polveri tossiche e sostanze chimiche velenose, dall'amianto al combustibile dei jet caduti. Adesso hanno iniziato ad ammalarsi. E a morire.

    Uno studio elaborato recentemente dallo staff medico dell'ospedale Mount Sinai di New York dimostra che il 70% delle persone che lavorarono a Ground Zero ha subito gravi lesioni ai polmoni e all'apparato respiratorio. L'analisi è stata condotta su più di 9 mila persone tra le 40 mila che operarono sul posto, il che significa che quasi 7 mila hanno riportato sintomi di affaticamento respiratorio dovuto al contatto, all'epoca, con sostanze tossiche e cancerogene.

    Un secondo studio, pubblicato sull'American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine, dimostra poi che 12 mila tra pompieri e operatori medici hanno subito danni permanenti ai polmoni e che, durante l'anno successivo all'11 settembre, la loro capacità polmonare si è compromessa a livelli che normalmente corrispondono a dodici anni di invecchiamento in un essere umano. L'analisi mostra come il 50% dei soggetti sia stato colpito dalla cosiddetta "tosse da World trade center", che il 42% soffre di affaticamento respiratorio e il 24% ha problemi di espettorazione. Gli autori dello studio tengono tuttora sotto osservazione i lavoratori per verificare se i loro polmoni continuano a peggiorare. E' probabile che la risposta sarà affermativa.

    Sono solo le prime evidenze scientifiche di un dramma che si percepì immediatamente, e che anche Rassegna riportò in quei giorni terribili successivi all'attentato. Chi lavorava a Ground Zero non solo vedeva la morte coi propri occhi, ma la respirava pure e ne era cosciente. Per anni l'amministrazione Bush e l'Agenzia per la protezione ambientale hanno negato che l'aria fosse contaminata, smentendo ogni nesso tra le patologie e i decessi e le macerie di nine eleven. Il muro dell'omertà ha iniziato a sgretolarsi lo scorso gennaio, quando un poliziotto di New York, il trentaquattrenne James Zadroga, è morto di antracosi e il medico legale ha confermato che la causa erano le tossine respirate a Ground Zero.

    Un'altra vittima è Mike Damato. 33 anni, lavoratore edile, Damato è ancora vivo, ma i medici gli hanno diagnosticato la situazione polmonare e asmatica di un sessantenne: come riporta un articolo dell'Observer, "la polvere corrosiva e l'aria tossica che respirò per mesi sul luogo del disastro gli stanno mangiando la gola e l'esofago". Mike è nello stadio immediatamente precedente al cancro. A Ground Zero lavorava nella "bucket brigade", letteralmente la "squadra del secchio", passando recipienti di detriti di mano in mano senza mai indossare una maschera protettiva.

    Ecco lo scandalo: nessuno - accusano i sindacati - si premurò di proteggere i lavoratori dalle sostanze tossiche. "Fin dall'inizio lavoratori e volontari furono trattati in modo grottesco - ricorda Joel Shufro, direttore del New York Committee for Occupational Safety and Health, un'associazione non profit di 200 sindacati locali -. I funzionari governativi decisero che consentire il ricorso a un'adeguata protezione respiratoria avrebbe smascherato la menzogna che l'aria era salubre, di conseguenza la Borsa e le più grandi banche del mondo non avrebbero potuto riaprire prima che fosse completata la decontaminazione della zona".

    Subito dopo l'attacco la direttrice dell'Agenzia per la protezione ambientale, Christine Todd Whitman, assicurò pubblicamente che la zona era sicura. Recentemente, però, un'inchiesta del New York Daily News ha riportato che l'amministrazione Bush avrebbe autorizzato Whitman a occultare materiale imbarazzante sui rischi chimici e tossici di Ground Zero.

    "Il nostro governo non ci stava dicendo la verità - ha commentato Hillary Rodham Clinton -. L'aria non era salubre. Non ci si poteva vedere attraverso, figuriamoci respirarla".

    Così l'11 settembre è diventata una malattia, in molti casi mortale. Che riguarda, secondo le stime dei sindacati, almeno 15 mila lavoratori.

    Davide Orecchio
    Fonte: www.rassegna.it
    Link: http://www.rassegna.it/2006/europamondo/ar...11settembre.htm
    11 settembre 2006


    Note:
    1) Formato PDF - http://www.rassegna.it/2006/europamondo/ar...11settembre.htm
    2) Formato PDF - http://www.rassegna.it/2006/europamondo/ar...11settembre.htm
    3) www.rassegna.it/2001/attualita/gennaio-giugno/attacco_usa/amianto.htm
    4) http://observer.guardian.co.uk/world/story...1868914,00.html
    5) Link
     
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  10. AdamClayton
     
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    PERCHE' I MEDIA HANNO ADOTTATO "LA VERITA' SUL 9-11"

    La scorsa settimana "TIME Magazine" e "The Washington Post" hanno pubblicato storie quasi dello stesso rilievo e descritte con un tono di simpatia, riguardanti il "Movimento per la Verita' sull'11 settembre".

    Simili pubblicazioni sono sinonimi di realtà per milioni di Americani ancora senza sospetti. Perchè i Media riconoscerebbero legittimità ad una interpretazione cospiratoria, che coinvolge i loro padroni, i banchieri centrali Illuminati ? Perche' i Media darebbero voce alle discrepanze della ricostruzione ufficiale, che invece hanno censurato per cinque anni ?

    Immagina di essere ad una riunione con i banchieri centrali, che controllano negli Usa sia i mass media che il governo. Immagina di essere il successore del genio delle Pubbliche Relazioni Edward Bernays.

    "Edward", - dicono - "la nostra rappresentazione del terrorismo comincia a mostrarsi falsa. Un terzo degli Americani ritiene il proprio governo responsabile dell' 11 settembre.
    Maledetta Rete ! Cosa fare ?"

    Se fossi Bernays, risponderei: "Dipende se state ancora progettando un altro evento terroristico da attribuire ad altri, la legge marziale e un attacco all'Iran. Se così fosse, continuerei ad ignorare e a marginalizzare questo movimento. Non dovreste fornirgli un enorme aumento di credibilità in questo momento."

    "Eddie", - direbbero di rimando - "è troppo tardi per tutte quelle pericolose operazioni. Nessun personaggio importante crede più alla minaccia terroristica. Israele ha rimediato una sanguinosa rottura del naso in Libano e non può attaccare l'Iran. L' Esercito Usa è troppo impegnato in Iraq. I generali Usa sono in rivolta. Inoltre la Rete e' piena di storie, che accusano il Mossad ed Israele. L' Anti-Semitismo è in crescita."

    "Non fatevi prendere dal panico, ragazzi", - direi loro - "ho la soluzione. Ascoltate con attenzione. Quello di cui abbiamo bisogno è una sospensione del gioco, per ricostruire la fede di tutti nel sistema. Abbiamo bisogno di tornare al Partito Democratico, di un ritorno all'equilibrio di un Carter o di un Clinton; di una liberazione da quei mediocri sgradevoli corrotti Repubblicani."

    "Come ottenere un risultato simile ?" - chiedono i banchieri.

    "Pensiamo a Daniel Ellsberg (1) e "The Pentagon Papers (I documenti del Pentagono)". Pensiamo a Michael Moore (2) e "Fahrenheit 911" . Abbiamo bisogno di scaricare la responsabilita' per l' 11 settembre sulle spalle di Bush e levarla da Silverstein (3) e dal Mossad, dai neo-con e da noi stessi banchieri. Dobbiamo riposizionare il Movimento per la Verita' sull'11 settembre nello schema del movimento anti-guerra degli anni '60 e focalizzare ognuno sull'odio verso il "Governo". A quel punto eleggeremo una maggioranza Democratica alle Camere il prossimo novembre 2006 e Bill Richardson (Governatore del New Mexico), o qualcuno come lui, a Presidente nel 2008. Per un po' sarà un fascismo più indulgente e più gentile. Questo ci darà il tempo di pianificare il nostro prossimo passo."

    "Da dove cominciare ?"

    "Perchè non pubblicare una storia da copertina su TIME riguardo quei giovanotti che hanno creato il film Internet "Loose Change (Spiccioli)" ? Forse che essi non fanno menzione degli agenti del Mossad sorpresi a danzare e a ridere, che furono arrestati "mentre documentavano l'evento" (4), con esplosivi nel loro furgone ? Descriviamo i ragazzi come partecipi della "grande tradizione americana del contare su sè stessi e del dissenso non conformista anti-autoritario. Essi combattono il potere." [le esatte parole che TIME usa]. Forse potremmo attirare Bob Dylan nella operazione."

    "Eddie, questo è pericoloso. Quel film mostra che Larry [Silverstein] ordinò la demolizione del WTC 7 (5) lo stesso giorno. Possono essere gli Americani così stupidi da ritenere che questa costruzione da 47 piani fosse minata a scopo di demolizione, e che WTC 1 e WTC 2 (6) non lo fossero ? Certo essi capirebbero che tutti e tre gli edifici furono demoliti e che si era supposto che un aereo colpisse WTC 7. Saremmo tutti impiccati per strage."

    "Gente, non preoccupatevi. Il popolo crede a quello che gli viene detto, non al buon senso, nè ai suoi stessi occhi. Non menzioneremo il WTC-7 negli articoli. Focalizzeremo solo un paio di punti ed avremo i nostri lacchè pagati, intendo dire i nostri "esperti", che li confuteranno. Il punto importante e' quello di accentuare che il "Governo" ha compiuto ciò. Che è stato un "lavoro compiuto dall'interno". Bush subirà il crollo nella considerazione della gente."

    "E' sufficiente una sola storia ?"

    "Pubblicatene un'altra su "The Washington Post", incentrata su David Ray Griffin (7). Datele un titolo del tipo "Quelli che non credono".

    Menzionate il Mossad di passaggio un paio di volte, ma non il Rapporto dei Servizi Segreti della Germania (BND), che riferisce che il Mossad ha organizzato l' intero l'evento (dando preavviso a Bush). Sarà uno scontro dei nostri esperti contro i loro, e la gente non saprà cosa pensare. Il popolo incolperà Bush e penserà che i media siano obiettivi e facciano il loro lavoro."

    CONCLUSIONI

    A rischio di sembrare troppo ottimista, la pubblicazione con atteggiamento benevolo sui mass media di articoli relativi al Movimento per la Verità sull'11 settembre potrebbe segnalare che non avremo a breve un attacco all' Iran ed un nuovo evento terroristico "false-flag". Ritengo che i banchieri siano spaventati dal fatto che stanno perdendo il controllo della mente degli Americani. Bush e' stato molto utile ai banchieri, ma e' arrivato per lui il momento di prendersi le colpe e andarsene.

    Il solo pericolo è che Bush e Cheney facciano qualcosa di disperato, per rimanere al potere. Tuttavia, senza la cooperazione dei media, non possono avere successo. I loro incarichi scadono comunque tra due anni.
    Penso che prenderanno il loro denaro ed usciranno di scena in maniera compita.

    Per una volta sto azzardando una previsione, che spero si rivelerà corretta !

    Versione originale

    Henry Makow, Ph.D.
    Fonte: http://www.rense.com
    Link: http://www.rense.com/general73/truth.htm
    09.09.2006

    Fonte: http://francescocaselli.blogspot.com/
    Link: http://francescocaselli.blogspot.com/2006/...o-la-verit.html

    Note del Traduttore:

    1) Analista militare Usa presso la Rand Corporation, che nel 1971 porto' a conoscenza della pubblica opinione Usa alcuni documenti comprovanti come essa fosse stata ingannata dal proprio Governo in merito alla gestione della guerra in Vietnam
    2) Film-documentario sul comportamento della amministrazione Bush a seguito dell' 11 settembre
    3) Impresario ed affittuario delle Torri del World Trade Center
    4) Facevano foto
    5) World Trade Center n°7, cioe' la terza torre, piu' bassa delle due principali
    6) Le due torri maggiori
    7) Professore universitario, in pensione, di Filosofia delle Religioni e di Teologia, oltre che Teorico della cospirazione in relazione all'11 settembre)
     
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  11. AdamClayton
     
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    11 SETTEMBRE: UN LAVORO DA 7 PERSONE

    Un'obiezione comune alla tesi che l'11 settembre fosse un "lavoro interno" è che la cospirazione sarebbe stata troppo grande per tenerla sotto controllo. In altre parole, è impossibile che così tante persone possano essere rimaste zitte così a lungo. QUALCUNO avrebbe dovuto parlare o fare un errore, cosicché la cospirazione sarebbe stata scoperta. Può essere vero? Forse.

    Chiunque abbia visto però un film di Tom Clancy sa che un manipolo di cattivi ragazzi può mettere a segno grandi cospirazioni, in particolare quando hanno dalla loro parte una persona agli alti livelli governativi o militari (Clancy scrive romanzi, ma ha molti amici agli alti livelli dell'esercito, e sa quello che dice).

    Inoltre, per chiunque sappia come funzionano le operazioni militari sotto copertura, è evidente che la segmentazione sulla base del "sapere-ciò-che-serve", assieme alla deferenza per la gerarchia di comando, vuol dire che una paio di capi possono esercitare la propria autorità mentre la maggior parte delle persone che collaborano nemmeno saprà qual'è l'immagine complessiva.

    Non riesco a sentirti

    E' stato dimostrato che una manciata di persone era responsabile d'aver ostinatamente ignorato le prove che l'Iraq non aveva armi di distruzione di massa. Vedete, ad esempio, questo articolo. In effetti, l'Iraq non è stata la prima volta in cui gli Usa hanno ignorato o distorto le informazioni dell'intelligence per giustificare la guerra.

    E' anche chiaro come fosse ovvio per lo spionaggio statunitense che l'11 settembre stava per accadere alla data o attorno alla data in cui è successo.

    Quindi, quanta gente era necessaria per ignorare le informazioni dell'intelligence che i dirottatori stavano per attaccare? Quanto avrebbe potuto essere difficile per un pugno di funzionari d'alto livello nell'amministrazione mettersi le dita nelle orecchie, dire "nah nah nah" (come i bambini quando non vogliono sentire quello che state dicendo) e lasciare che accadesse?

    E' già accaduto prima

    Come confermato da un ex Primo Ministro italiano, un giudice italiano e dall'ex capo del controspionaggio italiano, la NATO, con l'aiuto degli Usa e di forze speciali straniere, compì attentati terroristici in Italia ed incolpò i comunisti, per aumentare il sostegno della popolazione ai loro governi in Europa nella loro lotta contro il comunismo. Come ha dichiarato un partecipante a questo ex-programma segreto: "Dovevi attaccare civili, persone, donne, bambini, gente innocente, gente sconosciuta tenuta lontana da qualsiasi gioco politico. Il motivo era abbastanza semplice. Si supponeva che avrebbero spinto queste persone, il pubblico italiano, a rivolgersi allo stato per chiedere maggior sicurezza".

    All'inizio degli anni Cinquanta, gli agenti di una cellula terrorista israeliana che operava in Egitto misero delle bombe in parecchi edifici, incluse le installazioni diplomatiche Usa, lasciando poi alle loro spalle "prove" che portavano a degli arabi (una delle bombe esplose in anticipo, permettendo agli Egiziani di identificare i veri attentatori). Il Ministro della difesa israeliano fu rimosso per lo scandalo, assieme all'intero governo israeliano. Vedete anche questa conferma.

    Ma non negli Usa, vero? Bene, i documenti recentemente declassificati indicano che negli anni 60, l'American Joint Chiefs of Staff sottoscrisse un programma per far esplodere degli aeroplani AMERICANI (usando un elaborato programma che coinvolgeva la sostituzione di aeroplani) ed anche per commettere atti terroristici sul suolo americano ed incolpare poi i Cubani per giustificare un'invasione di Cuba. Date un'occhiata a questo resoconto della ABC, ai documenti ufficiali e guardate quest'intervista con l'ex produttore di Washington delle inchieste per il programma della ABC "World News Tonight" con Peter Jennings (cliccate sul link "Joint Chiefs Guilty-Northwoods").

    Ma quello era un programma che - poiché avrebbe dovuto coinvolgere una grande cospirazione - non è mai stato realizzato, vero? Vero.

    Ma come dimostrato da questo speciale della BBC (che contiene le interviste ad alcuni dei personaggi chiave), è probabile che gli Stati Uniti avessero saputo del piano giapponese di attaccare Pearl Harbour - persino la data esatta dell'attacco - ed avessero permesso che accadesse per giustificare l'ingresso del paese nella Seconda Guerra Mondiale. Vedete anche questo breve saggio di uno storico molto stimato che ricapitola alcuni dei punti chiave (lo storico, un veterano della Seconda Guerra Mondiale, in effetti concordava con questa strategia per l'ingresso degli Stati Uniti nella guerra, quindi non sta tirando acqua al suo mulino). Secondo i massimi studiosi della II Guerra Mondiale, la cospirazione di Pearl Harbour ha coinvolto centinaia di militari. E - ancor più sbalorditivo - l'amministrazione Roosevelt fece molti passi affinché l'attacco giapponese potesse avere successo.

    Questi sono solo alcuni dei molti esempi di quelle che si definiscono operazioni "false flag", dove i governi attaccano la propria gente o propi alleati, incolpando poi il nemico, per giustificare una guerra contro quel nemico. Ci sono molti altri di esempi dalla storia recente.

    In tutti questi casi, non più di una manciata di persone è stata coinvolta in progettazione, finanziamento e realizzazione degli attacchi. Ma nessuno ha vuotato il sacco o - se qualcuno l'ha fatto - non è stato creduto.

    Ma l'11 settembre è stato molto più grande

    Ma l'11 settembre avrebbe richiesto una teoria della cospirazione molto più ampia che - a differenza degli esempi sopra - sarebbe stata troppo grande per restare in silenzio. Vero?

    Non necessariamente.

    La campagna terroristica italiana della NATO avrebbe coinvolto abbastanza poche persone.

    Pearl Harbour, secondo i maggiori storici, coinvolse centinaia di persone.

    L'11 settembre, al contrario, potrebbe aver richiesto meno persone.

    In effetti, si potrebbe sostenere che abbia coinvolto UNA persona. Diciamo - solo un esempio estratto a caso da un cappello - il vice presidente Dick Cheney.

    A quanto sembra, Cheney era a capo dell'intero programma di contro-terrorismo governativo USA prima dell'11 settembre e responsabile di TUTTE E 5 le esercitazioni che si sono tenute l'11 settembre ed il sig. Cheney inoltre ha coordinato la "risposta" del governo agli attacchi. Guardate questo articolo della CNN; e questo saggio. Essendo a capo di tutto il contro-terrorismo Usa, Cheney era probabilmente la persona che collocò queste importanti esercitazioni in modo che coincidessero con le esercitazioni e gli addestramenti antiterroristici già progettati per l'11 settembre. E guardate quest'intervista all'ex capo del programma Guerre Stellari ed ex colonnello dell'Aeronautica Militare. E Cheney è quello che ha controllato il volo 77 per molte miglia mentre si avvicinava al Pentagono e - quando un militare gli chiese "Gli ordini sono ancora validi?" - Cheney rispose affermativamente:

    "L'aereo è a 50 miglia. L'aereo è a 30 miglia". E quando scese "l'aereo è a 10 miglia", il giovane disse ancora al vice presidente, "Gli ordini sono ancora validi?" Ed il vice presidente si girò e torcendo il collo disse, "Naturalmente gli ordini sono ancora validi. Hai sentito qualcosa di contrario?". Guardate il video voi stessi.

    Inoltre, un ex investigatore del reparto di polizia di Los Angeles, la cui newsletter è letta da 45 membri del congresso, dalle commissioni di intelligence sia del Senato che della Camera e professori di più di 40 università nel mondo, afferma che Cheney era a capo dell'intero esercito e dei servizi segreti durante gli attacchi dell'11 settembre e che il servizio segreto ha un suo proprio sistema di comunicazione parallelo il quale può eventualmente scavalcare i normali canali di comunicazione militari.

    La maggior parte della gente riconosce che Cheney è uno dei vice presidenti più potenti nella storia. In più, Cheney ha una storia di lunga data di falsificazioni e manipolazioni dei fatti e di azioni brutali intraprese per promuovere i suoi obiettivi imperialistici. Ad esempio, negli anni 70 Cheney era determinante nella produzione di false notizie dell'intelligence che esageravano la minaccia sovietica per insidiare la coesistenza fra Usa ed Unione Sovietica, le quali hanno convenientemente giustificato enormi importi nella spesa per la Guerra Fredda. Guardate anche questo articolo. E l'ex direttore della CIA accusa Cheney di aver supervisionato a politiche di tortura. L'ex capo dello staff di Colin Powell inoltre ha dichiarato che Dick Cheney è colpevole di crimini di guerra. Non voglio dilungarmi sul curriculum del sig. Cheney. Sto semplicemente precisando che il sig. Cheney sembra possedere la capacità di prendere grandi decisioni politiche per gli Usa ed intraprendere azioni significative - e di ordinare ad altri di farle - senza molti problemi.

    Ora, di certo, c'era probabilmente più di una persona coinvolta in questo esempio ipotetico. Il sig. Cheney probabilmente avrebbe dovuto avere una persona che presidiava il sistema di comunicazioni del servizio segreto ed un'altra seduta ad un computer per inserire falsi blip del radar sugli schermi dei controllori di volo. Ma questo dimostra che non c'era bisogno di migliaia di persone per mettere in moto l'11 settembre.

    Il servizio demolizioni

    Facciamo un passo avanti. Quanta gente sarebbe servita per demolire gli edifici del World Trade Center 1, 2 e 7 con delle bombe? Centinaia? Migliaia?

    Che ne dite di 3?

    Nello specifico, c'era abbondanza di occasioni per piazzare bombe nelle Torri Gemelle. Per fare un solo esempio:

    I cani anti-bomba erano stati bruscamente e inspiegabilmente rimossi dalle Torri Gemelle nelle settimane precedenti l'11 settembre. Ci fu un black-out nelle Torri Gemelle nel fine settimana prima del 11 settembre, le telecamere della sicurezza si spensero e molti operai si dettero da fare con impegno inosservati.

    Le Torri Gemelle erano state evacuate parecchie volte nelle settimane che precedono il 11 settembre,

    E, interessante coincidenza, un'azienda collegata a Bush si occupava della sicurezza al World Trade Center.

    Per cui ecco il potenziale scenario:

    - Uno della ditta di sicurezza collegata a Bush fa entrare chi deve piazzare le bombe;

    - uno staff di due uomini esperti in demolizioni piazza gli esplosivi radiocontrollati mentre tutti sono fuori dagli edifici;

    - la stessa squadra fa esplodere gli esplosivi usando un radio trasmettitore.

    Il che ci porta a solo 3 nuovi individui.

    Per cui, adesso siamo arrivati ad un totale di forse 7 persone per scatenare l'11 settembre (Cheney; un altro tipo che faceva in modo di non prendere in considerazione gli avvisi dell'intelligence; l'agente dei servizi segreti; il tipo al radar; quello della sicurezza e i due uomini della squadra di demolizione).

    L'insabbiamento della Commissione sull'11 settembre

    In effetti, c'è già documentazione su un insabbiamento del 11 settembre. Da parte di chi? Bene, iniziamo con la stessa Commissione sull'11 settembre.

    Anni dopo che la Commissione sul'11 settembre ha pubblicato il suo rapporto, delle talpe all'interno del governo hanno fatto trapelare i seguenti fatti:

    - Il Pentagono ed il Norad hanno intenzionalmente mentito su ciò che accadde l'11 settembre (è richiesta un'iscrizione gratuita) e la Commissione sull'11 settembre lo sapeva, ma ha nascosto questo fatto al popolo statunitense.

    - Il governo Usa stava controllando molti dei dirottatori dell'11 settembre molto prima del 11 settembre e la Commissione era informata di ciò, ma ha nascosto questo fatto al popolo statunitense.

    Questi insabbiamenti sono stati fatti dai commissari, dal loro personale e dal Pentagono, il Norad e altro personale militare direttamente coinvolto in fatti rilevanti accaduti il e prima dell'11 settembre, contando in tutto poche centinaia di persone.

    Così, un insabbiamento riguardante l'11 settembre è già stato realizzato.

    Come li hanno fatti restare zitti?

    Jason Bourne (il personaggio di fantasia nei film della serie Bourne) teneva zitta la gente offrendo 2 alternative: diceva che li avrebbe pagati un fior di quattrini se cooperavano; o li avrebbe uccisi se non l'avessero fatto.

    Bourne aveva un suo proprio codice d'onore ed era un bravo ragazzo. Se i cervelli dell'11 settembre avessero voluto far restare zitta della gente, probabilmente sarebbero stati molto più spietati, dato che sembra non seguano il codice d'onore del sig. Bourne.

    Inoltre, ci sono già stati degli spioni che si sono fatti avanti. Vedete, ad esempio, questo breve saggio). Ma sono stati completamente ignorati dalla Commissione e dai media.

    Poiché i guastafeste che si sono fatti avanti sono stati completamente ignorati, altri si sono dissuasi dal rischiare tutto per farsi avanti.

    Inoltre, molte delle persone che hanno realizzato l'11 settembre probabilmente lo hanno fatto per motivi ideologici - davvero credevano che uccidere 3.000 Statunitensi fosse giustificato nel senso di "il fine giustifica i mezzi", come scusa per portare avanti i loro programmi. Non sottovalutate mai le convinzioni di un ideologizzato.

    Queste persone non avevano bisogno di essere tenute a bada. Anche dopo le disastrose guerre in Afghanistan e Iraq, le torture, lo spiare, etc, probabilmente ancora credono d'aver fatto la cosa giusta, creando la giustificazione per le scelte politiche dell'amministrazione. Perciò non devono avere tutto questo desiderio di parlarne.

    Solo perché nessuno che conoscete è così estremamente ideologizzato ciò non significa che gente simile non esista. C'è gente che andrà nella tomba convinta che i suoi enormi crimini siano stati atti di patriottismo.

    Quanti?

    Erano coinvolte più di 7 persone? Probabilmente. Ma potrebbero essere state coinvolte ancora molte meno persone di quante furono necessarie per realizzare la campagna terroristica italiana della NATO o per nascondere il fatto che un'intera flotta di aerei giapponesi stesse dirigendosi verso Pearl Harbour.

    Contrariamente alle false convinzioni popolari, le cospirazioni non sono così rare. Solo perchè il governo cerca di sostenere che le teorie cospirative sono folli non significa che non esistano.

    Ci sono, questo è certo, persone folli che credono che tutto sia una cospirazione, il che non è. Tuttavia, è tanto pazzesco credere che niente sia una cospirazione quanto lo è credere che tutto lo sia.

    Infatti, la dichiarazione solitamente ripetuta a mo' di pappagallo che non ci sono cospirazioni è propaganda diffusa per proteggere i criminali che compiono operazioni "false flag" e questa potrebbe essere proprio la più grande di tutte le cospirazioni.

    George Washigton
    Fonte: http://georgewashington.blogspot.com
    Link: http://georgewashington.blogspot.com/2006/...-7-man-job.html
    03.04.2006
     
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  12. hail, hail
     
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    CITAZIONE
    E, interessante coincidenza, un'azienda collegata a Bush si occupava della sicurezza al World Trade Center.

    Per cui ecco il potenziale scenario:

    - Uno della ditta di sicurezza collegata a Bush fa entrare chi deve piazzare le bombe;

    - uno staff di due uomini esperti in demolizioni piazza gli esplosivi radiocontrollati mentre tutti sono fuori dagli edifici;

    - la stessa squadra fa esplodere gli esplosivi usando un radio trasmettitore.

    Il che ci porta a solo 3 nuovi individui.

    :lol:
     
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  13. AdamClayton
     
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    Quando arriva la gente

    La Barona è un quartiere periferico di Milano. Problematico direbbe qualcuno. Ma molto dignitoso, aggiungerei io. Da diversi anni in via Barona c'è un cineteatro. Edi lo chiamano alcuni, Barrio's lo chiamano altri, Edi/Barrio's lo chiamo io, tanto per non sbagliare.

    La proiezione è fissata per le 21. Io arrivo alle 20,45 - bello fresco - e trovo l'ottimo Umberto (UncasO) già sul posto. Ha già approntato tutto l'ambaradàn e come mi vede mi fa: "Mi sa che non viene nessuno". Effettivamente siamo io, lui e il cineteatro.

    Andiamo a berci una birra, che non fa mai male, propongo. Il tempo di andare, ordinare, bere e uscire ed ecco che !arriva la gente! Non so se capite quello che intendo, ma è sempre molto bello quando arriva la gente. Questa gente, poi, arriva che è un piacere guardarla. Arriva a grappoli, con passo deciso ed incedere elegante. È straordinario come è bella la gente, quando arriva. Gente dai trent'anni fin su in cima, ad occhio e croce. È evidente che si tratta di gente del quartiere. Sono arrivati quasi tutti a piedi, sono arrivati quasi tutti insieme. E sono molto belli. Hanno quella speciale bellezza che c'hanno addosso le persone, quando arrivano.

    In 10 minuti il teatro si riempie: 120/130 persone, direi. Umberto mi fa: "Bisogna che qualcuno salga sul palco a dire due parole". E già. Perché Kolza ha avuto un problema sul lavoro, Felice Capretta ha chiesto un turno di riposo e il collegamento con Massimo non si può fare perché lui è già impegnato su Piombino, maremma maiala. Io, a dirvela tutta, non ho piacere di salire su cattedre non mie. E' da troppo poco tempo che ho contratto il morbo ed ho troppo riguardo per l'anzianità di servizio, in questo genere di faccende. Fortuna c'è Umberto che efficiente come uno svizzero bresciano prende in mano la situazione, il microfono e il pubblico, esordendo con un tragicomico "Innanzitutto buonasera a tutti per essere venuti".

    Poi, in scioltezza, introduce un messaggio registrato di Massimo che, con grande garbo e sobrietà, introduce il film. Dice le cose che vanno dette e le dice bene. Io, sprofondato nella poltroncina, annuisco ripetutamente con la capoccia e faccio ballare nervosamente la gambetta. Che sfigato!Buio in sala. Si comincia.

    Il teatro è piccolo ma bello, le poltrone sono comodissime, lo schermo è grande, le immagini scorrono inesorabili e la sensazione è che la gente il film se lo divori. Non vola una mosca fno alla fine, nessuno si alza, nessuno tossisce. Piccoli brusii e sommesse risatine amare nei momenti giusti.

    Alla fine, un silenzio peso. Poi un applauso. Poi basta. No, il dibattito no. Qualcuno viene a chiederci del dvd, qualcuno viene a dirci che "effettivamente io l'avevo detto da subito che sembrava una fottutissima demolizione controllata", qualcuno pone la madre di tutte le domande: "Ma allora dove diavolo sono finite le persone?" Io non lo so dove sono finite le persone, ragazza mia. Ma so per certo che sono bellissime, quando arrivano.

    Altro che Matrix e scene mediatiche dei miei maroni. "C'è solo la strada su cui puoi contare" - cantava Giorgio Gaber, uno di 'ste parti qui - " la strada è l'unica salvezza" . Il 14 lo facciamo ancora. A Palazzo Granaio, Settimo Milanese. Chi vuol venire?

    Mauro Mercatanti
     
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  14. monty
     
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    adam ma tu l'hai visto matrix ieri sera?
    c'era chiesa e blondet e hanno proiettato
    un pezzo del film di mazzucco.

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  15. AdamClayton
     
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    CITAZIONE (monty @ 12/9/2006, 15:23)
    adam ma tu l'hai visto matrix ieri sera?
    c'era chiesa e blondet e hanno proiettato
    un pezzo del film di mazzucco.

    i

    Quello è il film nuovo che analizza la situazione geopolitica.

    Onestamente ho trovato la trasmissione parecchio noiosa, e mi domando cosa posso averci capito chi magari sentiva certe cose per la prima volta.


    Blondet mi è sembrato più volte andare a perdersi in fattori inutili e dispersivi, andando anche a pestare una discreta merda.
    Ha però parlato dei piani Northwoods: almeno che la gente sappia che un autoattentato con aerei guidati fu proposto già nel 1962, firmato da tutti i servizi segreti e dai capi di stato maggiore e rifiutato da McNamara e Kennedy.

    Chiesa parla bene, ma quando si perde nelle citazioni è allucinante: è una persona sicuramente preparata, ma vuol dire troppo cose in poco tempo.

    Gavronski, che ammiravo da bambino per i suoi documentari, è stato vergognoso: ha tirato fuori addirittura il discorso della tortura per sconfiggere il terrorismo ed attribuiva affermazioni ad altri che in realtà nessuno ha detto. Nel complesso non ne sapeva nulla e per questo ha passato il suo tempo ad insultare ed offendere. Almeno Mentana ha avuto il coraggio di richiamarlo all'ordine.

    Vinci lo ammiro per la sua moderazione, anche se quando ha detto che Silverstein intendeva, con il famoso "pull it", che occorreva ancorare il Wtc 7 (47 piani) per non farlo cadere, ha pestato la stessa merda di Blondet. E poi sarei io il complottista?

    Merda che non è stata sfruttata da duo Chiesa/Blondet: obiettivamente avevano dall'altra parte una tale ignoranza (nel senso di non conoscenza, non di offesa) dell'argomento, che è un peccato essersi persi a parlare di ebrei e di altre cazzate.

    Nel complessivo ritengo che non vengono invitate le due persone che più su questo argomento potrebbero dibattere, senza scornarsi, in qanto entrambe da anni ci si dedicano: Massimo Mazzucco da una parte e Paolo Attivissimo.
     
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550 replies since 22/5/2006, 12:35   7305 views
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