Scaruffi Vs Romagnoli

scontro su Bowie

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  1. Bleach
     
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    Premesso che Bowie a me nn piace ecco cosa ho trovato in rete su www.ondarock.it..il nostro Scaruffi ha intrapreso un dibattito su Bowie contro un altro critico,un certo romagnoli....povero scaruffi,le sue tesi vengono sempre confutate uahhaahah
    ce la farà a vincere?
    Ecco il tutto:

    David Bowie: un "dibattito" sul Duca Bianco




    Per questa puntata, dedicata a David Bowie, la rubrica si trasforma in “Risponde al critico”...

    In questo caso, infatti, alle considerazioni del critico musicale, Piero Scaruffi, (pubblicate su www.scaruffi.com) si contrappongono le osservazioni di Federico Romagnoli (ideatore del sito Musiclist nonché di diverse schede su Onda Rock), che presentano una visione critica del tutto opposta sulla carriera del cantautore inglese. Si tratta di una sorta di "dibattito a distanza", poiché proprio Romagnoli è autore di buona parte di quelle osservazioni cui Scaruffi ha replicato sul suo sito. Un dibattito che ci auguriamo possa proseguire in modo da rendere ancor più stimolante questa pagina. Al lettore, comunque, il compito di trarre le proprie conclusioni.



    La scheda di Piero Scaruffi su David Bowie ha alimentato molte discussioni. In molti ritengono che contenga alcune inesattezze e che offra una visione distorta, a dir poco riduttiva della carriera di Bowie. I nemici di Bowie, ovviamente, la condividono, anche se perfino un anti-bowiano "storico" come Riccardo Bertoncelli ha dimostrato di dissentire almeno su un punto (l'influenza del "Duca Bianco" sulla successiva generazione new wave).

    In ogni caso, ecco il resoconto di questo piccolo dibattito. E' evidente che si tratta solo dei punti più "controversi" del pensiero di Scaruffi su Bowie, le sue frasi non citate sono quelle che vengono condivise sia da Romagnoli sia (credo) da chiunque abbia una minima conoscenza della storia del rock. E ovviamente non c'è alcun intento polemico, né tantomeno un atteggiamento critico nei confronti della persona di Scaruffi, che peraltro ha dato un utile contributo a questa rubrica nello spazio sui Velvet Underground. E Scaruffi puo' in ogni momento contribuire ad aggiornare il dibattito con altre contro-repliche.

    In neretto quello che dice Scaruffi nella scheda su Bowie e nelle sue risposte a Romagnoli(--); in corsivo le controrepliche dello stesso Romagnoli.



    Come sempre capita con le popstar, una qualsiasi analisi che non si concluda con un "e` un genio" viene intesa come "odio", "antipatia", etc.



    -- Ma Scaruffi non dice che Bowie "non è un genio". Dice che è "patetico" e "scadente". C’è una bella differenza...



    Bowie si e` ispirato a Pop e Reed (anni dopo che loro avevano inventato il rock decadente). Bowie faceva il folk-singer quando (1967-69) Pop e Reed inventavano il sound di cui Bowie si sarebbe appropriato piu` tardi.



    -- Anzitutto ispirarsi non vuol dire copiare. Anche "European Son" è ispirata al free-jazz eppure il risultato mi sembra alquanto innovativo. Bowie si è certamente ispirato a questi personaggi, ne ha certamente subito l'influenza, ma non per questo significa che li abbia copiati. Ha saputo ricodificare il tutto in maniera enormemente originale, tanto che a distanza di pochi anni sia Reed, sia Pop, ne sarebbero stati a loro volta influenzati ("Transformer" è la fotocopia di "Hunky Dory"; i primi due dischi solisti di Pop sono palesemente bowiani). Pop, inoltre, ha adottato lo stile da crooning decadente solo dopo esser passato sotto l'egida di Bowie, mentre prima cantava in tutt'altra maniera. Ci sarà un motivo...



    Bowie si e` anche ispirato a Mick Jagger e soprattutto Marc Bolan e a tanti altri.



    -- Centinaia di musicisti si sono ispirati ai Rolling Stones (dai Led Zeppelin ai Royal Trux, tanto cari a Scaruffi), non vedo il problema, se poi dall'ispirazione deriva un suono originale. Per non parlare poi tutti quelli che si sono ispirati a Bolan...



    Per inciso, Screaming Lord Sutch e tanti altri, ben noti a Bowie, facevano gia` "glam" negli anni '50.



    -- Nel look forse, ma nella musica di Sutch non c'era nulla di glam. Per me questa è una distorsione della storia del rock. Solamente chi vuole dire che il nero è bianco scriverebbe che Sutch (cantante di rock&roll e soprattutto r& era glam.



    Eno aveva gia` fatto i suoi primi dischi solisti, impiegando l'elettronica, prima di lavorare con Bowie. Nella trilogia berlinese Eno continuo` semplicemente i suoi esperimenti avvalendosi del canto e del personaggio di Bowie, il quale semplicemente aveva trovato un partner adeguato a sviluppare la sua passione per i nuovi suoni.



    -- Ritengo Eno uno dei massimi geni del Novecento, ma è comunque palese che si sia ispirato a Bowie (ripeto: ispirarsi non significa copiare). "The True Wheel" potrebbe benissimo figurare in "Ziggy Stardust" o in "Aladdin Sane".



    Molti brani della trilogia berlinese assomigliano a cio` che Eno stava facendo da qualche anno, ma non assomigliano per nulla a cio` che aveva fatto Bowie negli anni precedenti.



    -- Forse Scaruffi non si ricorda di un certo "Station To Station", che impiegava già massicciamente (il minimalismo, il rumorismo elettronico) certi aspetti della trilogia.



    Dopo aver collaborato con Bowie, Eno ha composto quasi soltanto musica strumentale, e prevalentemente d'avanguardia (e ha collaborato ai dischi di compositori come Harold Budd e Jon Hassell).



    -- E chi lo nega? Ma la cosa ancora più strana è che è proprio lui a dire che i dischi realizzati con Hassell e Budd, sono i dischi minori di Eno...



    Non vedo proprio dove Eno sarebbe stato influenzato dal glam-rock di Bowie.



    -- La tetralogia pop di Eno rispecchia molto glam bowiano.



    Naturalmente come produttore di musicisti rock ha continuato ad avere successi strepitosi, ma non mi viene in mente nessun "cliente" che facesse glam.



    -- Ma perché Scaruffi continua su Eno? Ma deve attaccare Bowie o difendere Eno? Ma soprattutto: ce l'ha col glam? (Eh sì, perché citando il fatto che nessun cliente di Eno facesse glam, vuole far sembrare che il glam si immondizia). Ma se è così, perché non distrugge allora anche Fowley, New York Dolls, Lou Reed, Chainsew Kittens e tanti altri di cui invece parla bene?

    Senza parlare di band a dir poco rivoluzionarie come Tubes e Sparks, che manco prende in considerazione. Scaruffi dovrebbe dire chi prima dei Tubes univa nella stessa canzone hard-rock, improvvisazioni jazz, elettronica pesante, voci liriche, funk, punk e cacofonismo astratto. E poi anche chi prima degli Sparks aveva fatto del glam un genere capace di incamerare folk, cabaret, music-hall e operetta, con svisate al limite dell'heavy-metal e col minimalismo elettronico. Senza contare le sperimentazioni vocali di Mael, dotato di un estensione capace di gareggiare con Tim Buckley.



    In compenso Bowie non ha fatto dischi di musica strumentale o d'avanguardia.



    -- Per stessa ammissione di Scaruffi, alcuni dischi degli anni 90 lo sono...



    Prima ha provato a ripetere i dischi di Eno con Scary Monsters (e basta quel disco a dimostrare quanto fosse importante Eno)



    -- Un disco con pezzi come "Ashes To Ashes" e "Fashion" non sembrerebbe esattamente immondizia...



    e poi ha ripreso a fare canzonette, come faceva prima di incontrare Eno (cambiando produttori, ha cambiato anche genere di canzonette), e a correre dietro alle mode.



    -- "Ziggy Stardust", "Hunky Dory", "Station To Station", "The Man Who..." non mi sembrano esattamente dischi di canzonette. Negli anni 80 si è effettivamente gettato nella musica commerciale, è stato il suo periodo peggiore, siamo tutti d'accordo. Ma tutti ne hanno avuto uno (perché non prendiamo i dischi metà anni 70 di Beefheart? Non sono veramente ridicoli?).



    non avendo fatti con cui giustificare il proprio affetto per Bowie, i fan vanno a cercare episodi che non c'entrano nulla con i suoi dischi.



    -- Da quando si deve "giustificare" il proprio affetto per qualcosa?



    Visconti faceva le stesse cose (glam-rock) con Bolan prima di incontrare Bowie, mentre Bowie faceva tutt'altro prima di incontrare Visconti (1970). Usando un semplice sillogismo, qualunque studente di logica del primo anno trae la stessa conclusione a cui sono giunto io.



    -- Bowie ha incontrato Visconti nel 1969. Bowie nel 1967 faceva folk. E lo faceva anche nel 1969, nonostante l'incontro con Visconti. Quindi non mi sembra sia stato tanto influente in questo caso. In seguito Bowie lascia Visconti e passa a Scott, col quale fa glam. Nel 1973, quando torna a collaborare con Visconti, continua a fare glam. Quindi non mi sembra che sia stato influente manco in questo caso. Poi per "Station To Station", disco di musica elettronica, Visconti non c'è più. Ma quando torna nel 1977, "Low" è nuovamente un disco di musica elettronica. Insomma, non poteva veramente essere meno influente nella carriera di Bowie...



    Il disco prodotto da Moroder e` nello stile di Moroder



    -- E' una canzone e non un disco. Mi sembra che si stiano deformando i fatti a proprio piacimento...



    e l'album prodotto da Rodgers e` nello stile di Rodgers. "Young Americans" non e` per nulla nello stile di Rodgers, ma, per ammissione di Bowie medesimo, nello stile del soul dell'epoca.



    -- "Young Americans" è esattamente nello stile di Rodgers (si tratta di disco-soul). "Let's Dance" è dance eterea, che c'entra ben poco con lo stile di Rodgers. (Questo non prova che sia un bel disco, ritengo "Let's Dance" bruttino, ma sicuramente non è nello stile di Rodgers).



    In questa intervista Scott racconta i dettagli di quelle sessions. Non mi risulta che Bowie abbia mai trovato da ridire. Anzi, ho sentito con le mie orecchie Bowie definire Scott "il mio George Martin".



    -- Non vedo quale sia il problema se il produttore porta un po' del suo suono nel gruppo con cui collabora. Ma un conto è portare un pochino del suo suono, un conto è dire che fa tutto lui.

    E perché allora Scaruffi non dice che Nico era un'incapace, dal momento che gran parte delle canzoni sono suonate a quattro mani con Cale? E perché non dice che Springsteen è un incapace, visto che per sua stessa ammissione, gran parte del suo sound è dovuto alla E-Street Band? (Fra l'altro un sound estremamente banale, "Born To Run" è veramente una fotocopia del rock-soul del 1968-69...). E perché non dice che su "Rock Bottom" di Wyatt in realtà facevano tutto Oldfield e Mason? Perché il produttore fa tutto lui solo quando a Scaruffi fa comodo? Ah, dimenticavo un'altra cosa. In quell'intervista Scott non fa altro che ripetere "Riuscivo a dare a David il suono che David voleva". Quindi, non fa altro che confermare quanto fosse Bowie il cervello dell'operazione. E per concludere: gli arrangiamenti sono tutti di Bowie, Ronson scrisse solo le partiture per gli archi.



    Come a tutte le star, a Bowie vengono spesso attribuiti meriti che non sono suoi. Semplicemente non conosci quelli che Bowie ha "copiato". Cantanti influenzati da Bowie non ce ne sono molti perche' quello stile non e` di Bowie, pertanto (che loro lo sappiano o meno) sono influenzati da coloro che hanno inventato quello stile e non da Bowie, che funse soltanto da cinghia di trasmissione. Nei miei libri e sul mio website li considero influenzati direttamente da Bowie soltanto se usano anche toni grottescamente/pateticamente operatici (e per tale ragione in genere e` un attributo negativo quando scrivo che assomigliano a Bowie, perche' mi sembra uno degli stili meno originali).



    -- Bowie non ha "copiato" da nessuno. Ci sono differenze gigantesche con gli altri esponenti del rock decadente. Non usa il parlato maledetto alla Reed, non usa lo slang strisciato e suadente alla Bolan, non usa il cantato punk alla Pop (ma Pop cambierà in compenso stile di canto sotto l'egida di Bowie). C'è qualcosina di simile con Cale, che però in compenso non utilizza urla isteriche e vocalizzi effeminati a differenza di Bowie. E con Jagger, poi, c'è veramente poco a che fare.



    Ammesso e non concesso che Bowie abbia mai fatto musica "orientaleggiante"



    -- "The Man Who Sold The World" possiede un riff nettamente orientaleggiante.



    e ammesso e non concesso che Bowie abbia mai fatto hard-rock



    -- Metà delle canzoni fra il 1970 e il 1973 sono hard-rock. E poi c'è stato il progetto Tin Machine, qualsiasi sia il giudizio che si possa dare di esso...



    Neil Diamond, che nel 1967 fuse hard-rock, soul e gospel (prima ancora che i Led Zeppelin lanciassero la moda dell'hard-rock nel 1969) e scrisse persino (sempre nel 1967) "Red Red Wine", una canzone reggae, quando il reggae non lo conosceva ancora nessuno.



    -- Stiamo parlando di rock, cosa diavolo c'entra musica leggera di così infimo livello? Neil Diamond che fuse hard-rock, soul e gospel... dopo questa mi manca di sentire che i Pearls Before Swine erano metallari...



    Mi domando cosa dovremmo dire di Mike Nesmith, che nel 1976 aveva gia` fatto un video-clip di una sua canzone .



    -- I Queen lo fecero nel 1975, e quindi ancora prima. L'innovazione di Bowie nel campo del multimedia furono le sceneggiate mimiche e le scenografie apocalittiche. Ovvero tutt'altra cosa rispetto a quello che accadeva nell'underground londinese del 1967 (perché secondo Scaruffi sarebbero la stessa cosa). Bowie si ispirava al Pierrot, all'arte dei clown, al decadentismo. Gli show londinesi del 1967 si ispiravano alla poesia alternativa, ai light-show, alla protesta sociale. Scaruffi non poteva riportare un esempio che fosse più distante da quello che faceva Bowie. Veramente due mondi opposti.



    La verita` e` che Bowie e` persino minore di questi minori. La verita` e` che Bowie e` sempre arrivato buon ultimo.



    -- Finora mi pare di aver smentito le argomentazioni apportate a favore di questa teoria. Ma andiamo avanti.



    Sempre inseguendo le mode dopo che qualcun altro le aveva create e, soprattutto, le aveva trasformate in soldoni.



    -- Veramente mi è sembrato che Bowie le mode le anticipasse sempre (il soul esplose nel 1975, lui lo faceva nel 1974; la new wave esplose commercialmente a cavallo fra il 1977 e il 1978, lui aveva composto l'album "Low" un anno prima; "Scary Monsters" mi sembra tutto tranne che orecchiabile viste le immani distorsioni presenti nei brani; i dischi degli anni 90 non sono più orecchiabili di quanto possano essere quelli dei Nine Inch Nails, peraltro grandi fan di Bowie, o degli Atari Teenage Riot).



    La sua arte e` fondata proprio sulla mancanza di originalita`.



    -- Sicuro? Come mai allora ha inventato la cocktail-lounge anni 70 con "Changes"? Un anno prima dei Roxy Music, e Scaruffi credo non possa negarlo, visto che le caratteristiche che lui attribuisce a "2HB" sono in realtà tutte presenti in "Changes": canto soffuso nella strofa e spezzato dalle tipiche progressioni melodiche nel ritornello, compattezza armonica degli strumenti, sofisticato intercalare del sax, discreto pullulare degli archi (al posto delle tastiere, ma la sostanza è quella), liriche cerebrali, atmosfera da cabaret decadente. E poi, come mai ha inventato il prototipo più imitato di ballata sinfonico-spaziale? Gli esempi “antecedenti” che fa Scaruffi, a mio avviso, non reggono: i due brani dei Byrds non sono ballate e non sono sinfonici; "2000 light years from home" non è una ballata e non è sinfonica; "Interstellar Overdrive" è tutto tranne che ballata e tranne che sinfonica. Scaruffi deve ancora trovare una ballata che fosse spaziale e che usasse arrangiamenti sinfonici prima di quella. E poi, come mai Bowie è stato il primo a unire il rock chitarristico con l'elettronica (nell'album "Station To Station")? Un'intuizione che avrebbe influenzato Kraftwerk, Gary Numan, Ultravox, Josef K, e gran parte del rock elettronico a venire. Senza parlare di "Heroes", che ha anticipato gran parte del pop epico degli anni 80. E "Warszava" e "Subterraneans", in cui unisce musiche ambient a vocalizzi dei più sperimentali (canto muezzin in "Warszava", riverberi gregoriani in "Subterraneans"). Insomma, se questo non è essere creativi...



    Se Bowie non fosse diventato un personaggio da rotocalco .



    -- Jagger, Springsteen, e cento altri che Scaruffi mostra di aprezzare, occupano i rotocalchi ben più di Bowie.



    Per inciso, molti fan di Bowie mi scrivono sostenendo che Bowie non e` per nulla una star.



    -- E' certamente una star, ma non si deve esagerare. Perché ci sono personaggi ben più famosi di lui, che Scaruffi esalta. Le vendite parlano chiaro. Negli Stati Uniti ha venduto 12 milioni di copie in tutta la carriera. Cifra che gli Stones hanno raggiunto solo con la raccolta "Hot Rocks", che Springsteen ha superato solo con "Born In The Usa", che Dylan ha raggiunto solo con "Blonde On Blonde", che gli Zeppelin hanno doppiato solo col quarto album. Insomma, come vedete...



    Quasi tutte le rockstar a un certo punto della loro carriera hanno fatto un album "sperimentale" per fare i chic e rilanciare la propria carriera presso le generazioni piu` giovani. Secondo me semplicemente non conosci la discografia delle altre rockstar come conosci quella di Bowie. Gli album di cui parli, per inciso, non li riterrei capolavori nella discografia di Eno. E` vero che Bowie ne ha fatto un'arte di quest'idea di rilanciare la propria carriera con album "sperimentali". (Ho messo "sperimentale" fra virgolette perche', come detto, in realta` si ispiravano a qualche moda del periodo, quindi in realta` non erano cosi` sperimentali come pensi).



    -- E' curioso che, secondo Scaruffi, Bowie abbia “rilanciato la propria carriera” con quei dischi sperimentali, perché, dal 1974 al 1979, i suoi dischi non facevano altro che calare di vendite. "Lodger" (1979) vendette meno di "Heroes" (1977), che vendette meno di "Low" (1977), che vendette meno di "Station To Station" (1976), che vendette meno di "Young Americans" (1975), che vendette meno di "Diamond Dogs" (1974). Già, proprio un gran genio del marketing... Un genio in negativo, visto che per cinque anni (e sei album), la lancetta delle vendite è stata sempre in flessione.



    Questo e` un ottimo esempio di come si capovolgono spesso le cronologie quando si tratta di popstar. Prima di tutto, lo stesso identico ragionamento si potrebbe fare per decine di musicisti dell'epoca.



    -- Sono decine di musicisti che Scaruffi tratta bene. Non ci sono musicisti d'avanguardia dell'epoca, a parte Bowie, che lui distrugge. Quindi non vedo chi dovremmo difendere. I Doobie Brothers ? Io non ci tengo proprio, grazie...



    Semplicemente spesso si prendono in considerazione soltanto quelli di cui parlano i rotocalchi mondani.



    -- Appunto. Molti dei quali Scaruffi adora, da Springsteen ai Rolling Stones...



    Questi album e brani sono tanto "anticipatori" della new wave quando decine di altri.



    -- Il lettore gli aveva semplicemente fatto notare che se la new-wave è esplosa commercialmente fra il 1977 e il 1978 e se Bowie ha preparato "Low" nel 1976, evidentemente non lo ha fatto per scopi commerciali. Ma lui ha sviato il discorso dicendo che "Low" non è un anticipatore della new wave. (Cosa che il lettore non intendeva assolutamente dire).



    Secondo, la new wave nacque nel 1974, i primi singoli uscirono nel 1975 e i mass media la scoprirono nel 1976.



    -- Il boom commerciale della new wave avvenne fra il 1977 e il 1978, e non nel 1976. Per confermarlo basta guardare le classifiche del 1976 (in cui della new-wave non c'è traccia) e quelle del 1977-78 appunto, che vedono gli esponenti della new-wave dominare sovrani (Numan, Ultravox, Blondie). Qui non si tratta di visione critica, ma di dati di fatto.



    Saro` io a non sentirci bene, ma non credo di aver mai usato la parola Bowie per descrivere lo stile di canto di uno dei complessi della new wave (Pere Ubu, Television, Residents, Patti Smith, etc).



    -- Il fatto che Scaruffi non abbia usato la parola Bowie significa che di fatto Bowie non abbia influenzato la new-wave? Mi pare quantomeno spavaldo... E siamo sicuri che i baritonali di Murphy, Indovina, Curtis, Gira, e cento altri, non debbano qualcosa a Bowie?



    Bowie aveva riscoperto il "crooning" dei cantanti pop e soul degli anni '50, forse lo stile di canto meno innovativo che uno potesse immaginare nel 1975



    Eppure nello steso saggio si legge: "Bowie impiego` coscientemente la tecnica Brechtiana di straniamento che era di moda in quegli anni". (Nella stesura precedente era scritto perfino che "Bowie fu uno dei primi cantanti rock a impiegare coscientemente la tecnica Brechtiana di straniamento", ma poi evidentemente Scaruffi deve aver cambiato idea...).



    Per inciso, a me sembra che il canto "punk" fosse proprio una reazione contro il crooning di cantanti come Bowie.



    -- Ma il cantato di Bowie non era solo “crooning”. Ci dimentichiamo le urla isteriche di "Cracked Actor", "Suffragette City" e di "Rock And Roll Suicide"? Ci dimentichiamo i vocalizzi spaziali di "Width Of A Circle"? Ci dimentichiamo i cori effeminati di "Hang On To Yourself" e "Ziggy Stardust"? Ci dimentichiamo le deformazioni elettroniche in "Low" e "Heroes"?



    Sembra che chi ama Bowie nutra un odio viscerale per Springsteen. La ragione per cui Springsteen e` antipatico agli italiani e Bowie e` simpatico agli italiani (semplificando molto) va cercata nel retroterra socioculturale italiano.



    -- E' esattamente il contrario. Il grosso del pubblico italiano ama Springsteen e rifugge Bowie. I dati parlano chiaro: Bowie non ha mai superato le 30 settimane di permanenza il classifica. Springsteen ha superato le 60. Bowie non è mai riuscito a superare il numero 4. Springsteen è giunto ben tre volte al numero 1. Bowie non è riuscito a riempire neanche lo stadio Flaminio (nel 1987) durante il suo tour più fortunato, attirando 15mila persone a dispetto dei 20mila posti disponibili. Springsteen ha già esaurito i biglietti allo stadio di San Siro (e parliamo di 80mila persone). Nessun disco di Bowie ha mai raggiunto le 300mila copie vendute in italia. Springsteen con "Born In The Usa" superò le 800mila. Inoltre Springsteen vanta un record tutt'ora imbattuto: è stato l'unico artista che è riuscito ad occupare contemporaneamente i primi due posti nella classifica degli album (è successo nel 1993). Nessun altro cantante, neanche italiano, ci è mai riuscito. Dunque, alla luce di questo, siamo sicuri che agli italiani stia antipatico Springsteen e stia simpatico Bowie? Io non credo. Springsteen sta antipatico al 3 o 4% del pubblico italiano. Quello che ascolta musica d'avanguardia e che infatti ama Bowie.



    E` curioso, per esempio, che non usino Gabriel: Springsteen non c'entra nulla con Bowie, ma Gabriel ha una carriera parallela, e Gabriel prende voti altissimi sul mio website.



    -- Veramente non c'entrano proprio nulla Gabriel e Bowie. Non potevano essere presi due mondi più distanti. Uno interessato al prog, al funky e alla world-music, l'altro interessato alla new-wave, al soul e al glam. Due universi opposti.



    Ma per ogni parola da me scritta contro i tardi dischi di Taj Mahal o di John Martyn non c'e` nessuno che ribatta. Alla fine sembra che Bowie sia piu` valido di John Martyn, il che e` assolutamente fuorviante.



    -- No, a me sembra semplicemente che i migliori dischi di Bowie siano superiori ai peggiori dischi di Mahal e di Martyn.



    Grande personaggio, ma povero musicista: dire che Bowie e` un musicista e` come dire che Nerone era un suonatore di lira (fatto tecnicamente vero, ma fuorviante)

    Bowie incarna la quintessenza dell'arte artificiale, innalza la futilita` a paradigma, esalta il fenomeno invece che il contenuto, rende irrilevante il rilevante, e, pertanto, e` l'epitome di tutto cio` che e` negativo nella musica rock”.



    Sono frasi offensive, esageratamente pesanti, che peraltro contrastano in modo stridente con altre affermazioni contenute nella stessa scheda. Sono diversi i passaggi successivi in cui emerge che Bowie come musicista non e’ cosi’ incapace. Ad esempio, Scaruffi scrive: “Bowie era diventato davvero un musicista con i fiocchi, ma non se n'era accorto quasi nessuno”, definisce “travolgente musica industriale da far invidia a Nine Inch Nails" quella di "Hallo Spaceboy" e "Voyeur of Utter Destruction", e parla di “un lavoro sul "sound, che mai nella carriera di Bowie ha incamerato, stratificato e amalgamato cosi` tanti elementi”.

    E pare davvero ingeneroso bollare come “epitome di tutto cio’ che e’ negativo nel rock” uno che, perfino a giudizio del suo peggior detrattatore al mondo, Piero Scaruffi, ha pubblicato un disco da 7,5 ("Heroes"), uno da 7 ("Low") e almeno tre da 6,5 ("Ziggy Stardust", "Aladdin Sane", "Earthling") – voti piuttosto alti per il suo standard - quando ci sono musicisti cui vengono attribuiti dallo stesso Scaruffi solo 4 e 5, e che tuttavia non vengono messi alla gogna con questo infamante “titolo”.



    Bowie comincio` a saltare da un genere all'altro, riuscendo sempre a cesellare un brano a` la mode



    Peccato che solo qualche mese fa, al posto dell'espressione "a' la mode" vi fosse scritto "preveggente". E peccato che sia misteriosamente scomparsa anche la frase "Bowie anticipava l'idea della blank generation di qualche anno dopo". Ci piacerebbe davvero sapere che cosa possa aver fatto cambiare idea a Scaruffi, in questi ultimi mesi, su fatti della carriera di Bowie che risalgono ad almeno 25 anni fa.





    N.B. Piero Scaruffi, che è stato preventivamente informato di questa iniziativa, può intervenire in qualsiasi momento se ha qualcosa da eccepire o da replicare.

    Edited by Bleach - 22/6/2003, 12:25
     
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  2. egpj
     
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    scusa, ma secondo te con questo caldo io mi metto a leggere tutto sto post???
     
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  3. Bleach
     
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    quando hai voglia.....nn sai che ti perdi...uahhahaah
     
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  4. Bleach
     
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    ragazzi..romagnoli è una testa di cazzo peggio di scaruffi,leggete:

    GLI ARTISTI PIU' SOPRAVVALUTATI

    1. BEATLES
    2. ELVIS PRESLEY
    3. BOB MARLEY
    4. NIRVANA
    5. QUEEN
    6. BJORK
    7. JEFF BUCKLEY
    8. U2
    9. BRUCE SPRINGSTEEN
    10. JIMI HENDRIX


    I DISCHI PIU' SOPRAVVALUTATI

    1. SGT PEPPER'S LONELY HEARTS CLUB BAND (Beatles)
    2. NEVERMIND (Nirvana)
    3. UNPLUGGED (Nirvana)
    4. A NIGHT AT THE OPERA (Queen)
    5. BORN TO RUN (Bruce Springsteen)
    6. ABBEY ROAD (Beatles)
    7. GRACE (Jeff Buckley)
    8. WHITE ALBUM (Beatles)
    9. FOREVER CHANGES (Love)
    10. PET SOUNDS (Beach Boys)
     
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  5. demon cleaner
     
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    ho letto tutto perché ero interessato.

    io apprezzo molto il bowie degli anni '70, fino a scary monsters(80), e la discussione mi ha coinvolto molto anche perché sn tutte cose su cui avevo già ragionato, e di cui avevo una piccola infarinatura. cmq sia, nn mi sento di schierarmi nettamente contro scaruffi, perché i suoi gusti (piu' che le sue idee) in fatto di musica, sono piuttosto quadrate, nel senso che egli ha una data visione, la pensa in un certo modo, e ciò è rintracciabile in quasi tutte le sue esternazioni, nonostante se a volte mi sembra un pò premeditato contro alcuni artisti. Certo che se si mette a modificare le sue stesse dichiarazioni, qualche volta tanto lucido non deve esserlo.

    Venendo al dibattito bowie/non bowie, scaruffi sembra sostenere la tesi, in parte condivisibile, che bowie sia uno pseudo artista che non fa altro che inseguire le mode e tuffarcisi prima che esplodano del tutto, in modo da metterci il suo bel marchio affisso sopra. Ciò può essere condivisbile perché bowie è una persona molto attenta a cosa succede nell'arte in genere, e prima di essere artista, è un fruitore di arte, come me, come te che leggi, come scaruffi. E si lascia ammaliare facilmente dalle novità, spesso novità interessanti, perché è indiscutibile il fatto che alcuni dei suoi album siano dei veri simboli della musica moderna. E' vero quindi che bowie immerge le sue braccia nel fiume per pescare sempre qualcosa di diverso, ma sai che noia fare sempre la stessa roba fritta e rifritta per tutta la tua carriera? (vero springsteen?) E' vero poi che bowie ha influenzato i posteri con queste sue non-invenzioni, portando della musica nuova alle orecchie di molti che altrimenti non l'avrebbero conosciuta. E' vero anche che un album come scary monsters o anche low, siano del tutto farina del suo sacco e che siano dei punti di riferimento per i nomi fatti in questa discussione. Non accuserei di pochezza e mancanza di originalità un artista come bowie, soprattutto se poi si esaltano i led zeppelin in ogni dove, e se si va a distorcere dati inconfutabili, come le vendite o la popolarità del duca bianco. Ritengo bowie un uomo che è stato fortunato, ma che c'ha anche saputo fare : lou reed, iggy pop, brian eno, robert fripp, stevie ray vaughan, queen, nine inch nails, tony visconti, john lennon.... che ne dite, bastano queste collaborazioni per rendersi conto che bowie aveva i suoi argomenti, le sue idee per attirare gli altri a collaborare ai suoi progetti? La verità è che senza bowie, la storia della musica moderna sarebbe diversa.
     
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  6. Bleach
     
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    che cultura demon..complimenti
     
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  7. Angpo
     
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    QUOTE (Bleach @ 22/6/2003, 12:45)
    ragazzi..romagnoli è una testa di cazzo peggio di scaruffi,leggete:

    GLI ARTISTI PIU' SOPRAVVALUTATI

    1. BEATLES
    2. ELVIS PRESLEY
    3. BOB MARLEY
    4. NIRVANA
    5. QUEEN
    6. BJORK
    7. JEFF BUCKLEY
    8. U2
    9. BRUCE SPRINGSTEEN
    10. JIMI HENDRIX


    con 3 o 4 cambi potrebbe essere la classifica dei miei gruppi preferiti
     
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  8. Bleach
     
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    angie cmq romagnoli ha 20 anni,ha 2 anni più di me e lo chiamano lo scaruffi del futuro...se continua così.......
     
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  9. Angpo
     
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    infatti, a cazzate quasi ci siamo
     
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  10. Beach
     
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    QUOTE (Bleach @ 22/6/2003, 12:45)


    GLI ARTISTI PIU' SOPRAVVALUTATI

    10. JIMI HENDRIX



    questo vive nella paura. per me si droga in modo osceno.
     
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9 replies since 22/6/2003, 13:08   3023 views
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